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ALLA SCOPERTA DI UN’ANTICA CHIESETTA DI MONTAGNA

Cari Lettori de “l’inchiostro fresco” sono in atto le Giornate del FAI, ottima iniziativa per far conoscere al grande pubblico i tesori più nascosti del nostro immenso patrimonio culturale, che è la vera risorsa del nostro Paese. Ma quanti e quali altri piccoli tesori sono ancora nascosti o poco conosciuti al grande pubblico? Innumerevoli, direi, ed oggi ospito nella mia “Bacheca” questo articolo arricchito da un bel filmato che ci giunge dalla nostra redazione esterna della Valle d’Aosta, che appunto ci dimostra quanti sono i “nostri” tesori sparpagliati un po’ ovunque , come appunto quello scovato da un gruppo di valenti escursionisti, ripresi dalla videocamera del nostro GB Cassulo, che si sono ritrovati davanti ad una bella chiesetta di montagna in un villaggio semi abbandonato della Valdigne: il villaggio di Charvaz.

Lunedì 17 ottobre 2022, in Val d’Aosta, un’allegra compagnia di quattro amici, Flavio, il fratello Edy, Giusy e in coda a fare le foto GB, gambe in spalle si è messa in cammino verso un’antica chiesetta risalente addirittura al 1621, sita al centro di un gruppo di case del borgo di Charvaz a 1.570 metri, facente parte del territorio comunale di La Salle, ma ormai semi-abbandonato. Ecco la cronaca di quella giornata!
Marta Calcagno – Direttore responsabile de “l’inchiostro fresco”

Una chiesetta tra i monti sin dal 1621

Partiti alle ore 13 da Cheverel (1.480 metri) ci siamo incamminati verso Challancin (1.610 metri), per poi entrare in un bosco dai mille colori e da lì, attraverso diversi sentieri, che ad ogni curva ci regalavano panorami inediti, siamo arrivati a Charvaz, dove tra le case tutte tra loro accostate ci è apparsa questa antica Chiesetta dalla facciata ancora integra e affrescata con magistrali dipinti. Fortunatamente c’era persona del posto che casualmente era lì e aveva la chiave della Chiesetta e così siamo entrati e subito abbiamo respirato un’aria di antica devozione che rapisce anche i non credenti e lì abbiamo potuto vedere l’altare ligneo decorato, i voti, le antiche pergamene  e i documenti che datavano questa chiesetta al 1621.

Abbiamo fotografato tutto e veramente siamo rimasti a bocca aperta di fronte a questi tesori che resistono nel tempo.

Abbiamo poi ripreso la via del ritorno, andando verso un poggio dal quale si domina tutta la Valdigne, con La Salle sotto di noi, mentre il Monte Bianco faceva da sfondo a questo panorama e poi giù su uno stretto e ripido sentiero, in mezzo ai boschi per arrivare, dopo avere attraversato una pietraia e una cascatella, ad Arbetey (1.375 metri), Chaffiery (1.380 metri), Les Places (1.412 metri) e finalmente, verso sera rientrare a Cheverel (1.480 metri) stanchi ma felici!

GB

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