“OLTRE LE BUONE PRATICHE”

Viaggio nella scuola dell’infanzia e oltre tra esperienze e riflessioni di Roberta Soverino

Da Andrea Macciò riceviamo e pubblichiamo una interessante recensione sull’ultimo lavoro di Roberta Soverino (astigiana, ma residente nel Monferrato alessandrino). Si tratta di un viaggio nella scuola dell’infanzia “Oltre le buone pratiche”. Dell’autrice abbiamo già parlato qualche tempo fa per la raccolta di racconti Incontri di Viaggio, un interessante saggio psico-pedagogico impreziosito da due racconti. Ma ecco qui d seguito la recensione del nuovo lavoro di Roberta Soverino

Oltre le buone pratiche. Viaggio nella scuola dell’infanzia e oltre di Roberta Soverino è un saggio che ragiona su alcune esperienze e progetti rivolti alla scuola per l’infanzia, con l’obbiettivo di costruire un ponte tra teoria e prassi.

Roberta Soverino è anche autrice di racconti e romanzi e utilizza la scrittura di fiction nel suo lavoro: due brevi racconti con finalità educative completano il suo saggio.

  • Il primo progetto “Nel paese di Riciclopoli” affronta il tema dell’educazione ambientale e in particolare quello della raccolta differenziata. La metafora usata è quella dell’alimentazione degli animali: per esempio, “Flora la Rana” può mangiare solo carta…un’idea molto efficace che si collega al concetto del ciclo della vita ripreso in un racconto.
  • La danza della neve è un progetto volto a stimolare la psicomotricità e ad acquisire il concetto di schema corporeo attraverso un’attività motoria. Lo sfondo teorico sono le teorie psicologiche di Piaget.

Due i progetti dedicati al tema dell’intercultura e dell’inclusione sociale: Le storie bilingue (nelle quali un genitore di origine straniera viene invitato a raccontare una storiella o, (se rivolto a fasce di età più alte) un mito caratteristico del paese di origine, e “La ricchezza delle differenze”. Per quest’ultimo l’autrice usa appunto un suo racconto “Tra i vasi di porcellana” la storia di un bambino cresciuto tra i vasi di porcellana che impara a conoscere e ad apprezzare stili di vita diversi, e a adeguare il suo comportamento all’ambiente esterno (non sempre è necessario stare così attenti come camminando tra i vasi).

Un altro progetto si occupa della riscoperta del valore archetipico e educativo delle fiabe.

Il progetto dedicato al ciclo di vita è incentrato sul racconto “Le vere foglie” dell’autrice. La storia del grande albero di un bosco incantato che una primavera decide di cristallizzare le foglioline verdi nate ad aprile, fermando così non solo il suo ciclo di vita, ma quello del bosco intero. Il racconto affronta in maniera delicata grandi temi come la nascita, la crescita, la morte, il cambiamento e l’interconnessione dei cicli della natura.

Tra le tesi che ispirano l’autrice, c’è la pedagogia montessoriana e l’idea di applicare idealmente la “pedagogia speciale” a tutti, in modo da modulare le proposte educative sulla specificità di ogni bambino.

Un saggio breve che costituisce una guida utilissima per insegnanti o educatori che operano a scuola, con proposte di esperienze educative sperimentate spesso nella scuola primaria o con preadolescenti, ma applicabili anche alla scuola per l’infanzia.

Il saggio è impreziosito dai due brevi racconti che hanno un interesse stilistico e letterario in sé, in particolare “Le vere foglie”.

Andrea Macciò

Roberta Soverino, nata ad Asti nel 1977, vive e lavora da tempo nel Monferrato Alessandrino, dove lavora come psicologa e insegnante di scuola per l’infanzia. Ha pubblicato nel 2019 il romanzo rosa a sfondo storico Un Destino Medioevale e nel 2022 la raccolta di racconti “incontri di Viaggio

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