UNA ROTAIA LUNGA 170 ANNI

LA STORIA DELLA FERROVIA TORINO-GENOVA IN MOSTRA AD ALESSANDRIA FINO AL 5 FEBBRAIO 2023

Da Andrea Macciò riceviamo e pubblichiamo questa interessante nota su una mostra allestita a Palazzo Monferrato ad Alessandria per ricordare i 170 anni della realizzazione della linea ferroviaria “Torino – Genova”

A Palazzo Monferrato di Alessandria arriva una mostra per ricordare i 170 anni dall’inaugurazione della linea ferroviaria su cui si è fatta l’Italia: la “Torino-Genova”, nata per collegare la capitale del Regno di Sardegna al suo porto sul mar Ligure, è divenuta nell’arco di pochi decenni la spina dorsale dello sviluppo economico dell’Italia unita, costituendo poi uno degli assi di crescita e uno straordinario strumento per collegare il territorio del Nord-Ovest al resto del Paese, ma soprattutto alle ricche nazioni dell’Europa continentale.

Il racconto di questa ferrovia non è soltanto un capitolo fondamentale e affascinante della nostra storia: è anche un’occasione per riflettere sull’importanza delle infrastrutture di collegamento nell’Europa all’inizio del terzo millennio

LA STRUTTURA DELLA MOSTRA

La mostra presenta in forma sintetica l’ingente sforzo di natura infrastrutturale, ma anche economica, politica e amministrativa, che si rivelò fondamentale per la costruzione e il consolidamento della linea su cui veramente “si è fatta l’Italia”. Dopo l’esordio avvenuto ad Asti, a palazzo Mazzetti, a settembre del 2021, la mostra si è spostata ora ad Alessandria dove rimarrà sino al 5 febbraio 2023.

  • Il percorso espositivo, ospitato nei centralissimi locali di Palazzo Monferrato, articola il proprio racconto lungo alcune principali sezioni tematiche:
  • Introduzione; L’attività preparatoria (1825-1845);
  • I promotori del progetto: Camillo Cavour e Carlo Alberto;
  • Il cantiere (1848-1853), luogo di sperimentazioni tecniche e tecnologiche; L’immagine della ferrovia attraverso la lente degli artisti;
  • Evoluzione delle stazioni e del materiale viaggiante;
  • La Torino-Genova e lo sviluppo del Nord-Ovest;
  • Gli sviluppi attuali e futuri della linea.

Oltre ai pannelli che sviluppano le singole sezioni, la mostra dispone di un tavolo con tecnologia touch screen, sul quale è possibile selezionare e ingrandire le 15 incisioni che il pittore svizzero Carlo Bossoli ha realizzato nel 1853 per un volume pubblicato a Londra (The Railway between Turin and Genoa), e inoltre consultare fin nei più piccoli dettagli una planimetria di fine Ottocento che descrive le dotazioni tecnologiche della linea.

LA STORIA

La ferrovia Genova-Torino è stata costruita e portata a termine in soli 6 anni, dal 1848 al 1854: decisiva fu l’iniziativa del Re Carlo Alberto di Savoia, dopo le perplessità del suo predecessore Carlo Felice e l’ostilità degli stati limitrofi che temevano un eccessivo sviluppo del regno di Savoia. Il primo tratto, da Torino a Moncalieri, è stato inaugurato nel 1848. L’ultimo, quello tra Arquata e Genova Piazza Principe, nel 1854.

Ampio spazio nella ricostruzione espositiva è stato assegnato all’attraversamento del territorio dell’Oltregiogo, in particolare dell’area più impervia tra Arquata Scrivia e Piano Orizzontale dei Giovi. La stazione omonima, che attualmente serve le numerose frazioni di Mignanego, fu costruita per ragioni “tecniche” a causa della lunga salita tra Genova e Busalla.

Nelle incisioni esposte in mostra possiamo ammirare due ponti che nell’Ottocento costituivano un’avanguardia della tecnologia nel campo dell’ingegneria ferroviaria: quello di Villavecchia a Ronco Scrivia e quello di Prarolo, tra Isola del Cantone e Pietrabissara, in località Mereta.

Oggi la linea principale tra Genova e Arquata Scrivia (la Succursale dei Giovi inaugurata nel 1889) è realizzata quasi tutta in galleria e prevede un’unica fermata a Ronco Scrivia. Sulla linea storica transitano i collegamenti locali tra Genova e Arquata e i convogli della Tper che collegano Genova a Piacenza, Ravenna e Rimini.

In una delle incisioni vediamo anche l’approdo della ferrovia nel borgo di Serravalle Scrivia. Il muraglione di sostegno della ferrovia fu realizzato tra il 1844 e il 1854. Oggi possiamo ammirare le interessanti architetture dei sottopassi, realizzati in pietra arenaria di Costa Montada, un materiale di costruzione “autoctono” estratto in un’area prossima ad Arquata Scrivia.

In un periodo successivo nel comune di Serravalle fu realizzata anche la piccola stazione di Stazzano-Serravalle all’altezza della frazione di Lastrico, sulla linea Genova-Milano, che serviva principalmente il comune di Stazzano. Attualmente la stazione non è più attiva.

Ampio spazio è dedicato anche alla costruzione della stazione di Novi Ligure e a quella di Alessandria, che ha cambiato radicalmente il volto della città con la costruzione dei giardini pubblici e dei grandi viali oggi chiamata “spalti”.  a stazione di Alessandria è stata ricostruita in forme razionaliste negli anni Trenta.

I NUOVI COLLEGAMENTI

La mostra ricostruisce gli imponenti investimenti messi in atto dai governi di allora per collegare il Piemonte con la Liguria e la fascia tirrenica, con la Francia e l’Europa del Nord, con l’Emilia-Romagna e l’Italia Orientale. Su iniziativa di Agostino Depretis è stata costruita infatti la “linea dei ducati” per collegare Alessandria con Piacenza e Parma. Oggi questa linea è ampiamente sottoutilizzata: esiste attualmente un solo collegamento tra Alessandria, Piacenza-Parma e la dorsale adriatica, un intercity notte diretto a Lecce, mentre sono scomparsi il Frecciabianca e i regionali che collegavano Torino Porta Nuova a Piacenza attivi sino a qualche anno fa. Il territorio dell’alessandrino ha inoltre perso negli ultimi anni molti dei collegamenti diretti con Roma: ne restano solo quattro sulla linea tirrenica, dopo l’instradamento dei treni tra Torino e Roma sulla dorsale appenninica dell’alta velocità, mentre non esiste più il collegamento tra Alessandria e Roma attraverso la “linea dei ducati” attivo sino a qualche anno fa. In Piemonte sono state costruite in quel periodo moltissime linee secondarie oggi non attive, dalla Ovada-Alessandria alla Alessandria-Castagnole delle Lanze alla Casale-Mortara. A causa dei lavori per il Terzo Valico è attualmente chiusa anche la linea che collegava direttamente Novi Ligure a Milano via Tortona. Dal 1881 al 1952 fu attiva anche la tramvia che collegava Novi Ligure ad Ovada. Da alcuni anni i comitati locali dei pendolari stanno infatti trattando con la regione per la riapertura delle stesse, in modo da integrarlo con il servizio già esistente sulla Genova-Torino. Una mostra che è quindi un’occasione anche per riaprire il dibattito sul potenziamento dei collegamenti del territorio alessandrino con l’Emilia-Romagna e la dorsale Adriatica.

GLI APPUNTAMENTI E GLI ORGANIZZATORI

La mostra si appoggia anche a un sito web dedicato, nel quale saranno fatti confluire per la durata dell’intero triennio tutti i contenuti che si andranno a raccogliere evento dopo evento. Il sito prevede sezioni dedicate tra l’altro alla storia della linea, ai contenuti delle singole mostre, ai materiali prodotti nei vari appuntamenti, alla rassegna stampa dell’attività svolta.

In collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale è prevista inoltre la realizzazione di appuntamenti di studio: ricordiamo il 13 gennaio “Sui binari (variabili) della lingua italiana” e il 23 gennaio “I treni della Torino-Genova ieri e domani. Sguardo sul passato recente e prospettive del futuro prossimo

 Curatore della mostra è Roberto Livraghi. L’allestimento è curato da LineLab di Giorgio Annone. Sede della mostra, la prestigiosa sede di Palazzo Monferrato, in via San Lorenzo 21 ad Alessandria.

Promossa dalla Fondazione SLALA, Sistema Logistico del Nord-Ovest, in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria-Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il Comune di Alessandria e l’Università del Piemonte Orientale, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 5 febbraio con i seguenti orari: venerdì 16-19; sabato e domenica 10-13 e 16-19.  L’ingresso è gratuito e il biglietto è cumulativo per il museo “Alessandria Città delle Biciclette”, ospitato al terzo piano dello stesso Palazzo Monferrato.

                                               Andrea Macciò

Le riprese filmate del Ponte di Prarolo sono state eseguite da Fausto Cavo

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