OPERE RESTAURATE CARLONE E GRANERI IN MOSTRA ALLE SALE D’ARTE DI ALESSANDRIA
Le Sale d’Arte di Alessandria ospitano fino al 26 marzo 2023 l’interessante mostra “Tra Sacro e Profano” che mette a confronto le ultime 7 sovrapporte a soggetto biblico e mitologico attribuite al pittore genovese Giovanni Battista Carlone (XVII secolo) con 5 sovrapporte esposte al piano superiore del torinese Giovanni Michele Graneri raffiguranti scene profane che sono riconducibili al genere dei “bamboccianti”.
Sia le opere del Carlone che quelle del Graneri sono state oggetto di restauro recente, ampiamente documentato dai pannelli esplicativi presenti in mostra.
Le tele del Carlone provengono dal Museo Civico di Palazzo Cuttica, dove verranno ricollocate al termine della mostra. La pittura di Giovanni Battista Carlone, formatosi a Firenze e a Roma, è influenzata in maniera decisiva da altri autori liguri come il Fiasella, dal quale riprende il carattere narrativo della pittura con forti tendenze al naturalismo.
Il primo gruppo di opere è costituito da scene di tematica biblica dell’Antico Testamento come La guarigione di Tobia, David e Abigail, Il giudizio di Salomone e Rachele nasconde gli idoli domestici a Labano. Le scene, dipinte su fondi scuri, sono caratterizzate da un’elevata teatralità e da forti contrasti cromatici, con inserimento di oggetti e scene che rimandano al quotidiano come nature morte e animali domestici ed elementi più fantasiosi ed esotici come turbanti e vesti particolari.
Nel secondo gruppo, le opere “profane” rappresentanti scene mitologiche: Il Carro di Apollo, Il Carro di Diana, Aurora. Tele incentrate su un solo soggetto, dal carattere meno narrativo e dai cromatismi meno accesi.
Esposte anche due tele di anonimo con decorazione fitomorfe.
Al piano superiore le opere del Graneri sono tutte riconducibili all’ambito del “profano”. Nel Settecento è diffusa la pittura di genere, la scuola dei “bamboccianti” che rappresentava personaggi popolari della Roma papalina ai margini della società: ladri, prostitute, imbonitori, truffatori, ruffiani, mendicanti, giocatori e bari, affiancate a sfondi con ruderi riconducibili all’epoca romana classica, su commissione della nobiltà e alta borghesia. Nell’interpretazione del Graneri i “bamboccianti” sono impegnati in scene di giochi o danze nelle osterie: alla scarsa accuratezza dei tratti somatici dei suoi personaggi, che sono in qualche modo stereotipi con tendenza alla caricatura, si accompagna una dettagliatissima rappresentazione degli oggetti: vasellame, frutta, arredi, attrezzi tradizionali piemontesi che forniscono uno spaccato del quotidiano settecentesco.
Dal confronto tra Carlone e Graneri emerge anche la progressiva emancipazione della pittura “profana” dal rimando a scene mitologiche, tipico del Rinascimento e del Seicento, e la nuova attenzione alla quotidianità che emerge seppure in maniera ancora stereotipata dai bamboccianti e che prelude agli stili pittorici che si affermeranno nell’Ottocento, dal romanticismo al realismo fino alla rivoluzione impressionista.
Alle Sale d’Arte è possibile visitare anche l’esposizione permanente con i pregevoli affreschi del Ciclo di Re Artù e testimonianze storiche e architettoniche dell’Alessandria medioevale oggi scomparsa.
LA VALORIZZAZIONE DEL PIANO NOBILE DI PALAZZO CUTTICA
Il progetto di restauro delle tele, avviato nel 2022, rientra in un più ampio programma dell’Amministrazione Cittadina di valorizzazione del piano nobile del settecentesco “Palazzo Cuttica”, antica dimora nobiliare da tempo di proprietà civica, oggi sede del museo cittadino. Situato nel centro storico, il palazzo presenta un apparato decorativo di notevole valore storico-artistico (decorazioni in stucco, vetrate artistiche , arredi lignei finemente intagliati, decorazioni scolpite e del XVIII secolo).
In particolare, alcune sale del Palazzo sono arricchite dalla presenza delle preziose tele sovrapporta, oggetto appunto dell’esposizione in corso, attribuite rispettivamente a Giovanni Battista Carlone (XVII secolo) e a Giovanni Michele Graneri e suoi collaboratori (del XVIII secolo), di elevato valore storico-artistico.
Le condizioni conservative dei dipinti risultavano assai diversificate, in particolar modo in alcuni casi molto gravi. Alcune tele esibivano notevoli problemi di carattere strutturale e di lettura, con stuccature incongrue e rifacimenti ormai fortemente alterati.
Grazie alla sinergia fra il Comune, la Soprintendenza e la Ditta Nicola Restauri – già nota per aver restituito all’originario splendore altri capolavori del patrimonio storico della Città di Alessandria – si è conclusa una parte di questo ampio progetto di valorizzazione della dimora dei Cuttica, che trova la perfetta sintesi nell’esposizione alle Sale d’Arte di Via Machiavelli.
Andrea Macciò