FOIBE, UNA FERITA ANCORA APERTA

Un dovuto riconoscimento: questa donna dovrebbe essere nominata Senatore a vita

Oggi, 10 febbraio 2023, nel giorno della memoria di ciò che accadde a Pola e in tutta l’Istria, con gli eccidi nelle foibe avvenuti tra il 1943 e il 1945, è stata ricordata la storia della “bambina con la valigia“, Egea Haffner, il cui padre fu, senza avere nessuna colpa agli occhi dei titini se non quella di essere italiano, brutalmente infoibato nel 1945.

La bambina rimase sola con la sua valigia e peregrinò prima in Sardegna e poi a Bolzano, ma sempre con il ricordo nel cuore della sua Pola.

Ebbene, a questa bambina, oggi ormai donna ancor giovane nella sua vecchiaia, perché signor Presidente della Repubblica non la onora con la nomina Senatore a vita?

Sarebbe anche un riconoscimento agli oltre 250 mila italiani (il numero è ancora incerto) che dovettero abbandonare l’Istria dopo il secondo conflitto mondiale e a chi perse la vita nelle foibe!

Gian Battista Cassulo

Nella foto di copertina un momento della cerimonia per il ricordo delle foibe a Novi Ligure (Al) nel 2021

CHI È GEA HAFFNERFonte: Ecomuseo Egea

Egea diventa icona dell’esodo giuliano dalmata grazie ad una fotografia che lo zio, poco prima di lasciare la Città, fa scattare al fotografo di fiducia Giacomo Szentivànyi, che tante volte aveva fermato i momenti felici della famiglia Haffner. Nella fotografia la piccola Egea tiene in mano un ombrellino ed una valigia su cui compare un cartello che recita “ESULE GIULIANA 30.001”. Lo zio infatti voleva dire che tutti i 30.000 italiani che vivevano a Pola avrebbero lasciato la Città, premonizione che si avverò con circa 29.000 italiani che fuggirono in pochissimi anni. La fotografia emerge dal cassetto dei ricordi nel 1997, quando viene scelta per il manifesto ufficiale della mostra “Istria – i volti dell’esodo 1945 – 1956”. Da quel momento in poi Egea rappresenta tutti gli esuli sparsi per il mondo che hanno pagato un prezzo altissimo senza aver commesso nessuna colpa, se non quella di essere nata in una terra di confine, in un periodo sbagliato

2 Replies to “FOIBE, UNA FERITA ANCORA APERTA

  1. Carissimo direttore, questa volta non sono d’accordo.
    Non perché questa signora non meriti il riconoscimento che lei propone – non la conosco, quindi non sono in grado di giudicare in merito – ma per il taglio del suo pezzo.
    Una Legge dello Stato ha istituito il Giorno del Ricordo, ma lo ha fatto rendendo questo omaggio monco: le foibe, è acclarato storicamente, furono utilizzate dai fascisti per primi, con l’intento di sopprimere i partigiani della Resistenza al loro regime: credo che almeno un cenno a questo sarebbe stato doveroso.
    Con immutata stima.

  2. Dopo questa ennesima mistificazione della storia, dettata da un Trinariciuto nostalgico del
    marxismo-leninismo-maoismo,
    Posso solo esprimere una frase genovese, tradotta.. quando le balle che racconti sono più lunghe del belino, lascia perdere la mussa e attaccati al vino.
    Caro Stefano Ghio si goda questi 10 minuti di palcoscenico, e si studi la storia, quella vera che ne ha bisogno, ah si ricordi di scaricare ogni tanto la 3 narice da quella roba la, che purtroppo è avariata non sviluppa gas nobili e le sta offuscando la vista oltre alla parola.
    Compagno contrordine leggasi…..

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