In una mostra fotografica dedicata alla memoria di Maria Bonino, il grido di dolore del continente africano
Così come a Novi Ligure (Al) il gruppo giovanile “Ascolta l’Africa” – nato nel 2004 da un’idea dei ragazzi della “Casa del Giovane” – organizza annualmente manifestazioni per raccolta fondi da destinare ad opere benefiche nel continente africano e dal 2022 ha indetto un percorso formativo per Volontari da inserire nei suoi quadri associativi, anche ad Aosta il tema dell’aiuto e dell’assistenza alle popolazioni africane è molto sentito, come lo dimostra la mostra organizzata dalla Fondazione “Maria Bonino” di Biella e da noi visitata con grande interesse
Organizzata dalla Fondazione “Maria Bonino” di Biella è in corso nelle sale espositive site al piano terra del Palazzo municipale di Aosta una mostra fotografica dedicata all’opera svolta con passione e dedizione dalla dott.ssa Maria Bonino in varie località del continente africano
Maria Bonino, originaria di Biella, dove era nata il 9 dicembre 1953, medico pediatra, nel corso di una vacanza di lavoro in Kenya, era rimasta colpita dalle condizioni di vita nel continente africano, tanto da decidere di dedicarsi a quelle popolazioni.
Rientrata in Italia, frequenta a Padova un corso specifico di preparazione per medici la cui professione dovrà svolgersi in Africa e parte con destinazione Tanzania, munita di una specializzazione in pediatria.
Da lì girerà un po’ per tutto il continente africano, svolgendo con amore e impegno la sua professione a sostegno e cura dei bambini, sino a quando, giunta in Angola, nel marzo del 2003, a soli 50 anni, muore a Luanda, in seguito ad una febbre emorragica, perché contagiata dal virus di Marburg.
Una storia di vita esemplare quella della dott.ssa Maria Bonino alla quale a Biella è stata dedicata un’apposita fondazione, e alla quale oggi il comune di Aosta dedica questa mostra fotografica che abbiamo visitato, anche per vedere una delle tante iniziative che questo comune aveva preparato in vista della sua candidatura a Capitale italiana della cultura.
Titolo poi assegnato alla città di Agrigento che, come Aosta, è luogo simbolo, ponte tra diversi popoli e intreccio di diverse culture. Come appunto questa mostra ci ha dimostrato.
Gian Battista Cassulo