L’opera d’esordio della scrittrice Paola Roveta
“Orizzonti Mediterranei” è il titolo, evocativo del paesaggio ligure e del suo mare, della prima pubblicazione di Paola Roveta, (Editore Liberodiscrivere) scrittrice piemontese agli esordi, straordinariamente talentuosa, membro del Consiglio di Amministrazione della biblioteca civica di Tagliolo Monferrato, lettrice appassionata e amante della narrativa italiana
Il volume, fresco di stampa, è stato presentato venerdì 12 maggio 2023 alla presenza di Giancarlo Repetto, noto scrittore ovadese e curatore della prefazione al testo, Vittorio Rebuffo, artista e attore che ha letto alcuni dei brani raccolti nel volume.
Si tratta di una serie di racconti brevissimi che nascono dall’esigenza dell’autrice di interpretare la realtà, descrivere i paesaggi che osserva, i luoghi che ama, le figure che la attraggono, con straordinaria sintesi ed intensità grazie ad una profonda sensibilità che trasforma in arte nel momento in cui si traduce in parole.
Sono pagine di grande bellezza, in cui colpisce la perfezione dello stile, la ricercatezza lessicale, che l’autrice avverte come un’esigenza imprescindibile, ovvero la necessità di utilizzare il termine giusto, quello che non può essere sostituito da nessun altro, perché è l’unico in grado di esprimere autenticamente i suoi sentimenti.
Alla magia della parola si unisce inoltre la forte presenza della luce mediterranea che diventa un elemento chiave dei racconti. Si potrebbe fare un parallelo con l’arte neo-impressionista – suggerisce Giancarlo Repetto – di Joaquín Sorolla, pittore spagnolo della fine dell’800, per le sue intense pennellate di colore che danno vita ad una luce abbacinante, declinate su paesaggi per lo più marini, riflessa sui volti e i corpi, rifratta dalle tele delle barche, ma anche dai muri bianchi delle case andaluse. Con la stessa mirabile grazia, Paola Roveta ricrea i suoi vicoli, gli scorci di paesaggio che respirano di vita, presenze umane calate in contesti di grande suggestione coloristica, orizzonti mediterranei, in cui la luce ritorna ad esserne parte viva.
Non ci sono pagine statiche, ogni riga produce quell’effetto che poche volte si trova nei testi di narrativa contemporanea, ossia la sensazione di essere calati nell’opera, così vividamente, come fosse realtà, come se venisse meno la linea di confine tra l’immaginazione e la vita.
La critica letteraria pone il testo nel solco più autentico della narrativa italiana per la sua adesione alla forma del racconto, per la sua bellezza e per la grande originalità e perfezione espressiva.
Marta Calcagno