Un precario diario di bordo
“Oltre l’ora di lezione” è una raccolta di pensieri e riflessioni di un giovane insegnante precario raccolte in un anno di insegnamento in una scuola media della provincia di Torino
Sono anni difficili per la scuola, che negli ultimi tre anni ha dovuto confrontarsi con la totale riorganizzazione della didattica dovuta alle restrizioni sanitarie, con la Dad, le mascherine, e alcuni periodi di alternanza fra lezioni a distanza e in presenza che hanno reso molto difficile assicurare da parte degli insegnanti la continuità didattica, associati a problemi storici della scuola italiana, dal precariato alle gravi carenze dell’edilizia scolastica all’ “impiegatizzazione” della figura del docente costretto a spendere moltissimo tempo nell’adempiere a compiti burocratici.
Temi affrontati negli scritti, senza prese di posizione esplicite, ma che rendono bene quanto oggi il lavoro dell’insegnante sia diventato ancora più delicato e complesso.
Gli scritti, come afferma l’autore nella prefazione, sono casuali e non vogliono dimostrare una tesi precisa, ma dalla loro lettura emerge non solo la passione con la quale l’autore si dedica al suo lavoro, ma anche una precisa idea di scuola.
L’autore è un insegnante di materie umanistiche, e racconta nelle sue brevi riflessioni le strategie pedagogiche per avvicinare gli studenti di oggi, di quella fascia d’età, alla poesia e alla lettura dei classici, o la storia, dalla Shoah allo Scisma d’Oriente fra cristiani e ortodossi spiegato proprio a partire da…Shrek.
Seguiamo quindi l’autore in questo continuo gioco tra passato e presente, e tra classico e “pop” sempre con al centro la descrizione della relazione pedagogica che riesce a costruire con i suoi studenti. E arrivati all’ultima pagina, quando saluta gli alunni perché la sua supplenza è finita, fa percepire anche al lettore una certa malinconia da ultimo giorno di scuola.
Andrea Macciò