Si è svolta ieri a Roma, nella sede del Ministero della Difesa, una riunione urgente sulla situazione PSA (Peste suina africana), in accoglimento anche alle richieste avanzate da Cia. All’incontro hanno partecipato i ministri Guido Crosetto e Francesco Lollobrigida, i sottosegretari Patrizio La Pietra e Marcello Gemmato e il commissario straordinario per la peste suina Vincenzo Caputo; l’Organizzazione era rappresentata dal presidente regionale Cia Piemonte Gabriele Carenini, anche responsabile nazionale per il tema della fauna selvatica.
Secondo Cia bisogna mettere subito in campo tutti gli strumenti a disposizione per far fronte al dilagare della peste suina; ora che i focolai sono arrivati nei primi allevamenti nel Pavese, non si può più aspettare: bisogna procedere subito con abbattimenti organizzati e sistematici sul territorio per ridurre la pressione dei cinghiali, come previsto dal Piano straordinario sul tema, e mettere in sicurezza le aziende suinicole, soprattutto nelle zone vocate più a rischio, garantendo risorse e sostegni al comparto.
I Ministeri hanno accolto le richieste di Cia e sono stati annunciati nuovi impegni: «La situazione, ormai, è diventata critica e occorre agire in maniera concreta per salvaguardare tutta la suinicoltura Made in Italy, da cui dipendono 11 miliardi di fatturato e 70 mila addetti nella filiera. Per questo, è molto importante la disponibilità annunciata dal ministro della Difesa a impiegare personale qualificato per il contenimento del numero degli ungulati, come avevamo richiesto da tempo. Altrettando positiva è la prossima costituzione di una cabina di regia permanente con tutte le rappresentanze agricole e i ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente, della Salute e della Difesa, per supportare l’azione in campo del commissario Caputo. Un’azione, però, che deve essere tempestiva e risolutiva. Altrimenti si rischia sul serio di compromettere un settore chiave della zootecnia nazionale, con danni incalcolabili» conclude Carenini.