Sino al 10 settembre a Garbagna in mostra le opere di Rossella Sartorelli
Sabato 26 agosto presso il cortile di Casa Rovelli è stata inaugurata a Garbagna la tradizionale mostra di fine estate: “Nature di Vetro” esposizione di pittura dei dipinti dell’artista, novese di origine, Rossella Sartorelli, a cura di Manuela Bonadeo
Rossella Sartorelli nasce a Novi Ligure (AL) nel 1953. Dal 1978 vive a Tortona (AL). L’artista nasce come paesaggista e inizialmente le sue opere si caratterizzano per una interpretazione assolutamente figurativa dei soggetti dipinti. Successivamente la pittrice si avvicina a uno stile più astratto, senza mai prescindere da una matrice vagamente figurativa, aspetto che distingue il suo lavoro dall’astrattismo esplicitamente legato alla tradizione dell’informale.
Nelle sue composizioni si intuiscono di norma i soggetti, lasciando ampi margini all’interpretazione soggettiva ed emozionale dello spettatore. I dipinti sono caratterizzati da un sapiente uso del colore che conferisce alle opere forza creativa ed espressiva. I lavori di Rossella Sartorelli sono stati presentati e premiati in importanti e prestigiose mostre collettive in Italia e all’estero.
La pittura di oggi non ha lo stesso potere sulla realtà dei secoli scorsi, può narrarla o problematizzare, ma non ha più la forza assoluta di rendere la realtà in una nuova perfezione, come nel Rinascimento. Oggi la pittura non è più ricerca della perfezione ideale, ma è veicolo di ricerca e sperimentazione attraverso il disegno e il colore. Le “nature morte”, le “nature di vetro” di Rossella Sartorelli, se nel soggetto possono ricordare la pittura di Giorgio Morandi, nell’uso del colore ricordano piuttosto l’espressionismo astratto e l’action painting. Non mancano nel catalogo dell’artista opere, in particolare quelle che rappresentano figure umane, che appaiono ispirate al surrealismo
La mostra di Garbagna, come leggiamo nella presentazione, “vuole proporre una lettura in chiave intimista dell’opera di Sartorelli in cui soggetti di concretezza sono riletti attraverso uno sguardo interiore: scomposti ma riconoscibili, soffusi di colore ma distinguibili, campeggiano sulle tele come in un processo di astrazione dal vero diretto dalla sensibilità dell’artista e dalla sua visione personale della realtà. Sono nature perché Sartorelli muove soltanto dalla realtà ma per rileggerla attraverso un velo, meglio un vetro che indica sia la delicatezza dell’approccio, ben reso da colori subacquei, sia la fragilità di ciò che sta oltre. Figura umana, paesaggio, oggetti sono la medesima cosa e vengono trattati con lo stesso garbo. Le sue figure, vedute e nature morte prendono forma sulla tela in un passaggio dall’astrazione al realismo, come fosse un processo inverso da quello dell’astrattismo storico perché non traduce la forma in altro, ma altro in forma. Dove altro è l’essenza profonda dell’artista e del suo essere artista con una sensibilità vibrante che solo la pittura può esprimere nella sua essenza”
Andrea Macciò