UN SERPENTONE DI TIR ATTANAGLIA LA VALLE D’AOSTA

In seguito alla frana del Frejus, tutto il traffico pesante su gomma è dirottato verso il Traforo del Monte Bianco

Entrare nella testa dei personaggi che compongono la nostra attuale classe politica è praticamente un viaggio impossibile!!!!! Smarrire la via del buonsenso sin da subito è infatti quello che può capitare ad una qualsiasi persona normale che vorrebbe intraprendere un viaggio alla scoperta degli arcani misteri che regolano le scelte di chi dovrebbe gestire al meglio la cosa pubblica.

Anche qui in Valle d’Aosta, una linea completamente nuova e da poco rinnovata nella massicciata e nell’armamento, nel 2015 inspiegabilmente è stata chiusa “perché c’era poca utenza“, salvo poi ad andare a vedere gli orari, che a volte non prevedevano nemmeno le coincidenze, non certo appetibili in primo luogo per i pendolari.

Parlo della linea ferroviaria “Aosta – Pré Saint Didier“, un gioiellino di tecnica ferroviaria inaugurato il 28 ottobre del 1929, inizialmente a scopo prettamente industriale per trasportare il materiale metallurgico estratto dalle miniere del complesso minerario della Thuile, ma ben presto diventato anche “viaggiatori“.

E parallelamente a alla realizzazione di quella nuova linea, che collegava l’alta valle con Aosta – la quale dal 5 luglio del 1886 era riuscita ad uscire dal suo isolamento con l’inaugurazione della linea ferroviaria “Ivrea – Aosta” – venne presentato un progetto per realizzare un tunnel ferroviario sotto il Piccolo San Bernardo e collegare Pré Saint Didier con Chamonix in Francia.

Ma l’idea di una linea ferroviaria per unire Chamonix ad Aosta e Ivrea, risale addirittura al 1855, quando in una pubblicazione titolata “Aperçu sur l’utilité d’établir un chemin de fer d’Aoste à Ivrée” apparsa ad Aosta, si legge della necessità di dotare la Valle di uno sbocco oltre Alpe.

Oggi la linea ferroviaria “Aosta – Pré Saint Didier” si presenta come una boscaglia incolta e fa dolore al cuore vedere quelle belle stazioncine una volta accoglienti e fiorite, ora preda delle erbacce e dell’abbandono.

E pensare che se questa linea ferroviaria oggi fosse in attività e se fosse stato realizzato a suo tempo il traforo verso Chamonix le cose oggi per il nostro sistema dei trasporti sarebbero radicalmente cambiate in meglio.

Proprio in questi giorni infatti, con la frana del Frejus del 27 agosto 2023 che ha impedito il traffico merci sia su rotaia come su gomma verso Modane, via Bardonecchia, tutta la movimentazione su gomma si è riversata sul traforo del Monte Bianco, che tra l’altro doveva essere chiuso dalla società che lo gestisce, la Tmb-Geie, dal 4 settembre al 18 dicembre 2023 per importanti lavori di bonifica.

Ciò sta causando un incredibile serpentone ininterrotto di Tir sulla A5 da Ivrea sino a Chamonix! E tanti autotrasportatori inviperiti sono usciti dall’autostrada riversandosi sulla Regionale 26, intasandola, e creando seri problemi, con relativa rivolta dei sindaci, ai numerosi centri urbani attraversati (tombini rotto, asfalto scassato, smog, caos alla normale circolazione, eccetera).

E questo, tra l’altro, durante un periodo di forte presenza in valle del turismo! Insomma un inferno perché tutto il traffico pesante non ha alternative e oggi è costretto a viaggiare solo su gomma e per di più su un’unica via, la A5 che non ha alternative!

Tutto ciò forse si sarebbe potuto evitare se oggi il traffico merci potesse circolare su rotaia e forse quanto oggi sta accadendo in Valle si sarebbe potuto evitare se oggi la dismessa linea ferroviaria da Aosta a Pré Saint Didier fosse ancora in esercizio e se fosse stato realizzato il tunnel ferroviario per Chamonix, sin dal 1855 invocato!

Gian Battista Cassulo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *