Nella foto in apertura, Roberto d’Angelo con l’editrice di Letteratura Alternativa
L’ombra dell’apparenza è la storia di Filippo, che a soli trentacinque anni è già un affermato chirurgo e un docente universitario apprezzato e carismatico nella città simbolo del lavoro, della corsa al successo e della frenesia della nostra epoca, Milano
La vita di Filippo, tra un viaggio di lavoro nel quale ci si accorge a malapena del luogo dove si è arrivati, una delicata operazione e le lezioni, è piena di impegni, ma vuota di senso e relazioni. Filippo ha tralasciato gradatamente l’antica passione per la musica, gli amici storici e nella sua esistenza sembra non esserci posto per l’amore. Questo fino a quando nel giro di pochissimi giorni viene travolto dall’incontro con due donne apparentemente molto diverse: Francesca, una collega di Filippo che ha scelto di praticare la medicina come “missione” lavorando in un villaggio africano con pochissimi mezzi e strumenti e Emma, una giornalista free lance che conosce durante un’intervista, una donna dalla sensualità dirompente e magnetica che si è riuscita a affermare professionalmente come reporter dai teatri di guerra e giornalista investigativa.
Se la frequentazione con Francesca, durata i pochissimi giorni della permanenza della ragazza in Italia per un congresso, sembra aver riportato Filippo a riprendersi la propria vita e le proprie passioni, quello alcune settimane dopo con Emma sembra creare di nuovo una specie di vuoto attorno al protagonista. La giornalista, caratterizzata da una personalità magnetica e da una forte carica erotica, sembra nascondere qualcosa e voler creare un vuoto attorno a Filippo. Che cosa nasconde Emma? C’è un legame tra le due donne?
L’ombra dell’apparenza è un noir sicuramente avvincente, caratterizzato da un finale abbastanza inatteso e da una tensione narrativa costante. I personaggi sono interessanti e ben caratterizzati, in particolare quello di Emma, sembra in bilico tra seduzione e inganno, gioca abilmente con i “classici” del genere noir come quello della donna fatale. L’ambiente narrativo è diviso tra quello della buona borghesia milanese e quello del villaggio africano dove lavora Francesca, come a creare un contrasto tra due possibilità di vita opposte che si presentano davanti al protagonista, rappresentate dalle due ragazze che si somigliano fisicamente, ma che incarnano personalità e atteggiamenti opposti.
Un altro tema sullo sfondo è quello del contrasto tra la città metropolitana meno “italiana” d’Italia, Milano, e la media città di provincia piemontese dalla quale proviene l’autore, Asti. Non moltissimi chilometri dividono due realtà sociali e umane molto diverse, e spesso chi proviene dal vicino Nordovest, Piemonte o Liguria, percepisce la città di Milano come fredda e spersonalizzante.
L’ombra dell’apparenza è la seconda opera dell’autore, dopo Il prossimo bersaglio sarai tu, entrambe edite da una piccola casa editrice di Asti, Letteratura Alternativa, specializzata nella scoperta e la valorizzazione degli autori locali esordienti.
Andrea Macciò