UNA SCELTA ESPOSITIVA CORAGGIOSA

Un viaggio onirico nel “Sacro Fuoco” creativo di Elisa Seitzinger in mostra alla Cavallerizza Reale di Torino fino al 22 ottobre

La mostra, curata da Paolo Lampugnani, è organizzata nell’ambito del circuito di eventi Paratissima

Gli spazi della Cavallerizza Reale di Torino, struttura del circuito delle residenze sabaude progettata da Benedetto Alfieri, rimasta a lungo abbandonata e soggetta a diversi incendi dolosi, l’ultimo del 2019, ospitano fino al 22 ottobre 2023 una suggestiva mostra personale di Elisa Seitzinger, una delle più interessanti illustratrici e artiste contemporanee che negli ultimi anni ha ricevuto importanti riconoscimenti.

Il titolo della mostra, ‘Sacro Fuoco’ evoca il fuoco sacro che spinge l’artista a creare libero da vincoli, se non quelli imposti dal proprio sentire, e che spinge chi artista non è a riconoscere l’arte e farne momento emozionante e formativo.

La mostra si apre con un’installazione site specific realizzata dall’artista nel corso della performance inaugurale.

L’estetica delle opere di Elisa Seitzinger è ispirata, come afferma l’artista stessa nella video-intervista che introduce la mostra, a quella dell’arte medioevale.

Un’epoca nella quale gli artisti non si preoccupavano di rappresentare la realtà come la vedevano, ma nella quale l’arte aveva una funzione simbolica e allegorica.

Come i pittori “preraffaelliti” Elisa Seitzinger riesce a creare con le sue opere una connessione tra l’arte medioevale e l’arte contemporanea a partire dalla prevalenza dell’aspetto simbolico.

Il suo percorso, ispirato ai codici stilistici dell’arte classicadell’arte medievale sacra e cortese, della pittura primitiva, delle icone russe e dei mosaici bizantini, parte sempre daldisegno manuale a china, alla ricerca di una bi-dimensionalità e di una staticità dalla forte carica simbolica.

L’artista, originaria del Piemonte settentrionale, afferma di essersi ispirata anche all’estetica delle sculture dei “Sacri Monti” e agli archetipi junghiani.

Tutta la sua opera è caratterizzata da un afflato verso l’esoterico e l’arcano. La figura umana è ricorrente, rappresentata secondo “una fluidità che trascende la materia” come afferma il curatore Paolo Lampugnani, secondo un’estetica legata in maniera inequivocabile ai “fondi oro” dell’arte medioevale e bizantina.

La mostra è realizzata in collaborazione con l’associazione Musei della Val d’Ossola che nello scorso inverno curarono la personale “Seitzinger Alchemica” presso i civici musei di Domodossola

L’immaginario sacro cristiano e quello pagano convivono nella mostra di Elisa Seitzinger.

Lungo il suggestivo percorso della Cavallerizza possiamo ammirare le sue rivisitazioni dell’iconografia dei Santi cristiani.

Tra le più suggestive, quella di San Michele, esposta nei mesi scorsi anche a Palazzo Madama per raccontare il mondo dei “cammini” piemontesi, e quella di San Sebastiano, nella quale la figura del santo è sostituita da una figura di donna, sottoposta all’identico supplizio della freccia.

Sul lato opposto della parete, un altro ciclo di illustrazioni, caratterizzate da un erotismo esplicito, ma sempre trasfigurato dall’ispirazione onirica delle opere, rappresentano figure femminili dedite ai riti pagani, il “sabba” e la devozione al culto del Sole.

È evidente in questa parte della mostra l’influenza dell’iconografia medioevale dei Santi cristiani e delle rappresentazioni tardo-medioevali e del primo rinascimento del fenomeno della “stregoneria”.

Sul corridoio opposto della Cavallerizza, Elisa Seitzinger ha realizzato diverse serie di illustrazioni che sembrano essere ispirate ai quattro elementi: possiamo ammirare una parete dedicata all’acqua, con raffigurazioni di creature mitologiche come le Sirene, un’altra al fuoco, nel quale si ritorna sul tema della stregoneria e del “rogo”, un’altra alla terra, nella quale l’artista indaga l’intima connessione tra il femminile e la natura.

Una parete è dedicata a un trittico di opere che raffigurano in maniera allegorica il mondo dell’editoria artistica; la restante parte dell’esposizione illustra, con opere scelte, gli ultimi dieci anni di attività̀ di Elisa Seitzinger.

Dai progetti specifici come il più̀ recente mazzo di tarocchi realizzato e qui esposto integralmente in una lunga teoria degli “Arcani Maggiori” alle collaborazioni con scrittori e musicisti, tra i quali Vinicio Capossela con il quale ha collaborato per Bestiario d’amore, libri d’arte, immagini per magazine, quotidiani, campagne pubblicitarie.

In chiusura della mostra possiamo ammirare il videorealizzato in occasione della performance che ha visto un cavallo, esaltato nell’aspetto dalla gualdrappa realizzata ad hoc, correre per l’ultima volta nella reale cavallerizza. Il sogno si fa realtà̀ prima di tornare evanescente nella sua sostanza ma, per una volta, ancora vivente grazie alle immagini.

L’idea e il pensiero di Elisa Seitzinger emergono dall’interessante video intervista di apertura della mostra: Ho percepito la Cavallerizza Reale come uno spazio onirico, che ha evocato nella mia mente il tempio descritto da Borges ne “Le rovine circolari”. Un luogo sacro, decaduto, dove il protagonista si reca per sognare. Il suo scopo è plasmare il sogno affinché́ viva di vita propria rendendosi conto che “l’impegno di modellare la materia incoerente e vertiginosa di cui sono composti i sogni è il più̀ arduo che un uomo possa intraprendere”. Finché, dopo molto tempo, “nel sogno dell’uomo che sognava, colui che era sognato si svegliò”. Il protagonista sembra aver concretizzato una creatura emersa dalla sua immaginazione salvo poi, alla fine del racconto, comprendere che anche lui non è altro che un sogno.


Sacro fuoco è allora un’emersione nella materia di cui noi stessi esseri umani siamo fatti, l’immaginazione”.

Dopo i lunghi anni di abbandono e gli incendi, non ci poteva essere scelta espositiva migliore per rilanciare i suggestivi spazi della Cavallerizza torinese, carichi dell’energia caratteristica di molti luoghi abbandonati, con l’arte suggestiva e onirica di Elisa Seitzinger che riesce a interpretarla al meglio.

Quando si esce dal percorso espositivo si ha effettivamente l’impressione di essersi risvegliati da un lungo sogno.

L’originalità estetica e la suggestione dei lavori di Elisa Seitzinger, che non possono non risvegliare l’inconscio di chi visita la mostra, mostrano come l’arte dell’illustrazione, a lungo considerata un’arte minore, possa essere animata dal “sacro fuoco” della creazione esattamente come le opere realizzate con altre tecniche.

Andrea Macciò

La mostra resterà aperta dal venerdì alla domenica dalle 11 alle 19 con ingresso libero presso gli spazi della Cavallerizza Reale di Torino fino al 22 di ottobre.

CHI ELISA SEITZINGER

 

Elisa Seitzinger vive a Torino, dove lavora come illustratrice e artista visiva. Ha studiato disegno e storia dell’arte a Firenze, Atlanta, Nizza e Londra. Dal 2015 al 2020 è stata docente di morfologia e dinamica della forma e iconografia all’Istituto Europeo di Design della città sabauda. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Romania. Tra il 2022 e il 2023 ha esposto tre retrospettive.

 Seitzinger Alchemica al Forte Malatesta di Piceno e al Collegio Rosmini di Domodossola e Agiografie Profane nell’ex Chiesa di san Ludovico a Parma, e lavorato come illustratrice per giornali, riviste, aziende e musicisti per i quali ha curato la grafica.

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