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ANTICHI MESTIERI E RICORDI NELL’ARMANÀCULU

È stato presentato a Silvano d’Orba il tradizionale L’Armanàculu d’Sirvòu anno 2024

È stato presentato nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre 2023, presso la Sala Consiliare del Comune di Silvano d’Orba, alla presenza di un numeroso pubblico, “L’Armanàculu d’Sirvòu 2024”, ovvero il tradizionale calendario dialettale del Circolo Culturale Silvanese “Ir Bàgiu”, che quest’anno rappresenta la 25° edizione.

Con L’Armanàculu d’Sirvòu” 2024 – ha detto Giovanni Calderone, uno degli autori dell’opera – noi del Circolo festeggiamo le “nozze d’argento” con il paese di Silvano d’Orba!”. Quindi, coadiuvato da Giampiero Pesce e da Marco Perasso, gli altri due autori, ha poi proseguito con una breve presentazione degli argomenti toccati nei vari mesi.

Il calendario verte sui due antichi mestieri: l’uccisione del maiale, la formazione dei salami e la conservazione della carne; il costruttore di botti.

Lavori importanti per il passato. Vi è poi la storia del soldato silvanese, Agostino “Tino” Antonio Ferrari e un ricordo di Giampiero Sommo, emigrante silvanese negli Stati Uniti, che ha sempre mantenuto un legame profondo con il paese. Il tutto, come sempre, corredato da vecchie foto e cartoline

Durante la presentazione sono anche intervenuti il Sindaco di Silvano d’Orba, Giuseppe Coco, il Presidente dell’Accademia Urbense, Paolo Bavazzano, e Claudio Passeri, Presidente del Circolo “Ir Bàgiu”.

Prendendo spunto dai contenuti del calendario, si è poi proceduto alla commemorazione di Agostino “Tino” Antonio Ferrari, morto e disperso, insieme a più di 1500 prigionieri italiani, nell’affondamento della nave inglese “Laconia”, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il lavoro è frutto della collaborazione tra il Circolo “Ir Bàgiu” e l’Accademia Urbense, sebbene si debba a Piero Giorgio Fassino, dell’Accademia, l’attività di ricerca.

È stata quindi consegnata alla sorella di “Tino”, Jolanda Ferrari, una targa in ricordo del fratello scomparso.


Ha infine avuto luogo l’assegnazione di un riconoscimento a due artigiani, esperti in antichi mestieri, ormai rimasti solo nella memoria e nei racconti.

Si tratta di Giovanni Sommo, detto “U Tròcia”, esperto macellaio di maiali, e Franco Scalzo, detto “Francu Pajëi”, ultimo “Sibrò” [ovvero costruttore di botti] di Silvano d’Orba. A loro due è stata consegnata una pergamena di diploma, come ringraziamento da parte del Circolo, ma in rappresentanza di tutta la Silvanesità che il Circolo medesimo rappresenta.

Marta Calcagno





“L’Armanàculu d’Sirvòu” 2024 è disponibile presso l’edicola di Silvano d’Orba. Per maggiori informazioni, è disponibile il sito www.irbagiu.it

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