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L’UNICEF NELLA STRISCIA DI GAZA

October 9, 2023, Gaza, Gaza, Palestine: A paramedic holds a girl crying after being pulled from the scene after a bombing of the Ahmed Yassin Mosque by Israeli planes in Gaza. Photo © Saher Alghorra/Avalon/Sintesi

Da Maria Angela Soatto, responsabile UNICEF – Novi Ligure, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questa lettera dove in calce appare un sentito messaggio a firma di Matteo, volontario Unicef

Nell’ultimo rapporto del 27 ottobre 2023 inviato a noi volontari dalla sede centrale dell’UNICEF, emergono fatti e informazioni drammaticamente noti attraverso i mass media. I numeri in esso contenuti sono a sottolineare la drammaticità della situazione in questo territorio di conflitto.

Il 21 ottobre un primo, ma limitato carico di aiuti umanitari salvavita delle Nazioni Unite e della Mezzaluna Rossa egiziana è entrato a Gaza per un totale di 20 camion, con oltre 44.000 bottiglie di acqua potabile fornite dall’UNICEF, sufficienti per 22.000 persone per un solo giorno.

Il 22 ottobre, il valico di Arafat è stato aperto per il secondo giorno consecutivo con l’ingresso di appena 14 camion con cibo acqua e forniture mediche, l’equivalente di circa il 3% del volume medio giornaliero di merci che entravano a Gaza prima delle ostilità.                                            

L’Unicef chiede che tutti i valichi di Gaza vengono aperti per il movimento di forniture e operatori umanitari.                                                                        

Precaria e delicata e la situazione dei bambini su cui occorre vigilare perché non vengano commesse gravi violazioni dei diritti sanciti dalle convenzioni, tra cui l’uccisione e il ferimento di minori, rapimento e violenza diffuse, attacchi a infrastrutture civili e a servizi pubblici essenziali tra cui scuole e strutture sanitarie, come già successo su larga scala in Israele e nello stato di Palestina.                                                                      

La capacità di produzione idrica nella Striscia di Gaza è al 5% dei livelli normali e la popolazione, di cui circa la metà bambini, ha accesso in media a meno di tre litri d’acqua al giorno.

L’Unicef è impegnato come sempre a portare il suo aiuto in tutti i settori e sosterrà in particolare i servizi e le attività di sostegno psicosociale e per la salute mentale dei minori intervenendo per la pulizia, la riabilitazione delle scuole e per la fornitura di materiali didattici per l’insegnamento e le attività di recupero scolastico.

Nelle stime dell’Unicef, erano previsti 23 milioni di dollari necessari per la risposta umanitaria nel corso dell’anno. Per far fronte alla crisi in atto si stimano urgenti ulteriori 20 milioni di dollari per i bisogni immediati.

È un continuo ricorrere alla sensibilità e alla generosità di tutti,  ma è anche un monito a lavorare tutti per evitare i motivi di contrasti sociali, migliorare le relazioni interpersonali e spiegare ai giovani l’inutilità della guerra che non risolve le diatribe tra i popoli, ma di certo porta distruzione e morti e si rivela in fondo un fallimento per l’umanità. 

Mi piace concludere condividendo il messaggio di un giovane all’Unicef che rispecchia valori e impegno per tutti importanti.

“Quando, durante i primi mesi della guerra in Ucraina, ho visto questa foto di un nonno che tiene tra le braccia il suo nipotino in un rifugio per sfollati, ho pensato immediatamente ai miei nonni che non ci sono più e che per anni si sono presi cura di me e delle mie sorelle. In quel momento, ho deciso di fare una donazione all’UNICEF in loro memoria per restituire a tanti bambini nel mondo un po’ di quell’amore immenso che i mei nonni mi hanno donato”. Matteo, donatore UNICEF

Maria Angela Soatto – Responsabile UNICEF – Novi Ligure 

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Per informazioni è possibile contattare: – 338 3471569 – 349 8097653 – oppure scrivere a: comitato.alessandria@unicef.it

                 

           

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