Una mostra per il centenario dalla nascita di Italo Calvino
Fino al 7 aprile alla Loggia degli Abati del Palazzo di Ducale di Genova è possibile visitare la mostra “Calvino Cantafavole” un omaggio a Italo Calvino (1923-1985) nell’ambito delle iniziative culturali di Genova Capitale del libro e del centenario dalla nascita dello scrittore, coordinate dal Comitato istituito per l’occasione dal Ministero per la Cultura e presieduto da Giovanna Calvino
La mostra genovese, “Calvino Cantafavole” è costruita attorno a un doppio percorso: uno riguarda le fiabe di Calvino declinate nel loro rapporto con cinema, televisione e teatro. Si analizzano le produzioni realizzate con Toti Scialoja e Donatella Ziliotto, e i lavori per teatro e televisione prodotti con Giulio Paolini. L’altro percorso della mostra è quello tra gli autori con i quali Calvino ha collaborato, che lo hanno influenzato o che nomina nei suoi libri. Nell’universo poetico e creativo di Calvino la fiaba è un riferimento poetico costante, il luogo per eccellenza della fantasia. Se i romanzi del ciclo “I nostri antenati” Il visconte dimezzato del 1951, Il Barone Rampante del 1957 e Il Cavaliere inesistente del 1959 sono strutturati come vere e proprie favole, il linguaggio fiabesco tra realtà e fantasia caratterizza anche Marcovaldo ovvero le stagioni in città e le storie ambientate in un futuro che corrisponde più o meno al tempo che viviamo oggi, “Le cosmicomiche” e “Ti con zero”.
La prima sala
Nella prima sala sono esposte le creazioni del sanremese Antonio Rubino, conosciute nell’infanzia e poi ripubblicate in Einaudi Ragazzi. Le opere di Rubino provengono dalla Wolfsoniana di Genova Nervi e dal Musli, Museo della Scuola e del libro per l’infanzia, di Torino. Da Nervi arriva in particolare la suggestiva “decorazione” per la cameretta del bimbo cattivo, che qua abbiamo la possibilità di ammirare da vicino.
La seconda sala
Nella sala successiva si indaga la collaborazione di lunga durata con Emanuele Luzzati attraverso le illustrazioni del maestro genovese, con un’ampia documentazione grafica dedicata al “mondo dei tarocchi” amato da Calvino e illustrato da Luzzati. Il mondo dei “tarocchi” che ha affascinato molti artisti come la piemontese Elisa Seitzinger, e le loro combinazioni casuali secondo alcuni critici influenzano i lavori più recenti di Calvino, come “Se una notte d’inverno un viaggiatore” e “Il castello dei destini incrociati”. Dal magico mondo dei Tarocchi, nati a Finale Ligure, si passa, seguendo fedelmente gli scritti dell’autore dedicati alla rappresentazione iconografica, alle visioni della sua terra, presentate dai pittori suoi conterranei.
Gli artisti attorno a Calvino
Una sala è dedicata agli artisti di cui Calvino ha scritto, tutti legati al fantastico: da Enrico Baj a Lucio Del Pezzo, da Domenico Gnoli a Luigi Serafini, per arrivare ai due Echaurren, Roberto Sebastian Matta Echaurren e il figlio Pablo Echaurren, del quale sono esposte due opere grafiche ironicamente ispirate alla “grande onda” di Hokusai. La sala conclusiva è dedicata proprio al paesaggio ligure, con opere di autori come Rubaldo Merello, Francesco Menzio ed Enrico Paolucci.
Il percorso scenografico
Il percorso scenografico, che fa dell’albero l’elemento centrale, è ideato da Emanuele Conte e Paolo Bonfiglio, e realizzato da Fondazione Luzzati Teatro della Tosse. Introdotto da un insieme di alberi dipinti e oggetti della memoria, si sviluppa come un tragitto ideale che dai boschi delle alture scende verso il mare, passando per i borghi di pietra dell’entroterra, in un omaggio alla Liguria. Direttore dell’allestimento scenico è Andrea Morini.
Insieme alla mostra è previsto un ricco calendario di iniziative di approfondimento che vanno da incontri e convegni per esplorare le molteplici dimensioni dell’esposizione a lezioni-spettacolo con interventi di attori e studiosi dell’opera dello scrittore.
Casa Luzzati
Alla mostra principale si affianca quella di Casa Luzzati, che offre un approfondimento del lavoro del maestro genovese per Calvino con oltre cento opere originali. La mostra è divisa in due sezioni. Nella prima troviamo una sorta di personale dedicata al musicista e compositore Virginio Savona, con l’intera collezione dei materiali del Quartetto Cetra, le copertine dei dischi delle fiabe di Calvino. Nella seconda troviamo le illustrazioni originali, le interviste, le scenografie per il teatro, l’opera delle filastrocche, per il Barone rampante di Rai 1 a Torino a cura di Luzzati.
L’universo creativo di Calvino
La mostra genovese non si limita a un’esposizione documentale di materiali letterari e visivi, ma ricostruisce l’universo creativo di Calvino, i suoi legami con la Liguria, ed è collegata alla mostra romana “Favoloso Calvino” esposta nelle stesse date alle Scuderie del Quirinale, che indaga la presenza dell’immaginario calviniano nelle arti visive.
Andrea Macciò