Alle Sale d’Arte di Alessandria inaugurato il ciclo espositivo dedicato all’arte contemporanea giapponese
Alle Sale d’Arte di Alessandria inaugurato a fine Ottobre il ciclo espositivo intitolato Pensieri Leggeri – センサイナシコウ Sensai na shikou dedicato all’arte contemporanea giapponese e alle artiste nipponiche che vivono e lavorano in Italia
Il palinsesto si compone di una serie di mostre monografiche in successione e presenta un’ampia panoramica delle opere di artiste con una significativa esperienza espositiva sia in Giappone che in Italia. Il ciclo è iniziato a Ottobre 2023 con la mostra di Kanaco Takahashi “Passaggi in Penombra” che continua fino al 26 Novembre e proseguirà con quella di Asako Hishiki dal 1° dicembre al 26 Gennaio 2024). In seguito in date da definire, ci saranno tre personali di Fukushi Ito, Kaori Miyayama e Ayako Nakamiya.
Il titolo del palinsesto espositivo, “Pensieri Leggeri” rimanda al concetto di “mondo fluttuante” al quale in Italia è associata l’arte giapponese “classica”, quella delle stampe del XVII e XIX secolo.
Tutte le artiste giapponesi in mostra hanno individuato nell’Italia il luogo ideale per sviluppare la propria visione artistica e poetica: le mostre, a partire da Passaggi in Penombra, si propongono di mettere in evidenza la leggerezza lirica che si accompagna, a temi come quelli della luce, della natura, del colore, della trasparenza, dell’ombra e del vuoto. La direzione curatoriale generale è seguita dal critico e curatore d’arte Matteo Galbiati e dalla gallerista Raffaella Nobili, titolare della galleria Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili di Milano.
Un ruolo significativo nella realizzazione di questo programma è stato quello degli ex-studenti del corso di Didattica dei Linguaggi Artistici del Biennio Specialistico della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia. A loro è spettato il compito di sviluppare la progettualità con le singole artiste, dalla comunicazione alla realizzazione finale delle mostre.
Nell’ambito delle sale espositive, si possono ammirare opere di varie dimensioni, caratterizzate principalmente dall’utilizzo di strumenti primari ed essenziali per prossimità, reperibilità e concretezza: carta e matita potenziate e rinvigorite dalla recente introduzione del gesso. Le opere in mostra utilizzano un mezzo artistico di solito considerato mono-tono come la grafite.
L’artista lavora per sottrazione, asportando cioè parte della grafite presente sulla superficie del foglio secondo una logica opposta a quello del disegno comune. In mostra “Un silenzio che dà voce” i soggetti scelti sono le conchiglie, elementi naturali resi volutamente sottili e immateriali. Il nucleo della mostra, di più recente produzione, è incentrato sulla rappresentazione di finestre, variamente declinate, attraverso cui irrompe la luce.
L’opera Ombra bianca è profondamente esemplificativa del processo simbolico che interessa gli ultimi lavori di Takahashi, nel quale il soggetto della finestra è proposto nuovamente.
Se comunemente sia l’ombra che la luce vengono associate rispettivamente a qualità scure e luminose, connotandole pertanto con valutazioni negative e positive, l’impiego di questi due termini antitetici mira a emancipare la dicotomia luce e ombra dalla consueta opposizione tra queste polarità opposte, ridefinendo i significati originari.
Lo spazio dell’ombra non mostra niente di concreto, descrive un’area di cui non si conosce né la fine né l’inizio; ci potrebbe suggerire un luogo protetto, una casa o una chiesa, o una via di passaggio in cui i raggi del sole di giorno o della luna a notte fonda, filtrano attraverso le foglie degli alberi. La luce che arriva dalla finestra arriva dall’esterno o dall’interno di noi stessi? Come spiega Kanaco: “Questo è ciò che l’artista fa sempre: creare opere che pongano domande lasciando libero campo alle riposte.”
A completare la mostra la suggestiva installazione “il tavolo da disegno” nel quale troviamo una commistione di parole e immagini nella quale troviamo poesie, schizzi, materiali da disegno usati dall’artista e supporti usati nelle opere come le conchiglie.
Pensieri Leggeri – センサイナシコウ Sensai no shikou, realizzato in collaborazione con Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee e Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili, Milano, si avvale dei patrocini di Consolato Generale del Giappone, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia.
Andrea Macciò
Chi è Kanaco Takahashi
Kanaco Takahashi è nata in Giappone nel 1983. Laureata in Art e Design presso la Joshibi University, ha lavorato come interior designer prima di dedicarsi alla pittura, che ha perfezionato presso l’Accademie di Port Royal a Parigi. Attualmente, dopo il conseguimento del premio Milano, vive nel capoluogo lombardo e si ispira per le sue opere ai monumenti italiani e al lavoro di artisti come Piranesi, Fontana e Morandi. Nel 2020 ha realizzato la sua prima personale “Un silenzio che dà voce” presso la Galleria Immaginaria di Firenze