La mostra del 2023, inaugurata il 7 ottobre, sarà aperta per tutte le feste di Natale fino a lunedì 7 gennaio 2024
Per il secondo anno consecutivo la mostra antologica organizzata dal Comune di Acqui Terme, in passato organizzata in estate nel Liceo Saracco, si svolge nel suggestivo Castello dei Paleologi nella cornice del Museo archeologico. La nuova sede, oltre ad essere legata a un cambio stagionale con la mostra che si tiene in autunno/inverno, ha l’indiscusso pregio di far conoscere il Museo archeologico acquese. Lungo la salita che conduce alla biglietteria è visitabile gratuitamente una piccola mostra di incisioni
L’esposizione, a cura di Fabrizio Malachin e Paolo Repetto con il coordinamento di Laura Garbarino, rappresenta un inedito confronto fra due assoluti protagonisti della scultura italiana del Novecento: Arturo Martini e Fausto Melotti
Abbiamo visitato questa interessantissima mostra organizzata dal Comune di Acqui Terme (Al), incollaborazione con ComitArt e con la Fondazione Fausto Melotti di Milano, il Museo Luigi Bailo di Treviso, Villa Ottolenghi Wedekind, la Fondazione Casa di Riposo “J. Ottolenghi” di Acqui Terme.
Il percorso espositivo riunisce 57 opere tra bronzi, terrecotte, ceramiche, lavori in ottone e tecniche misteed è preziosa occasione per raccontare la sintonia artistica che ha legato Arturo Martinie Fausto Melotti.
La mostra prende il titolo da un passaggio del volume La scultura lingua morta (1945), testamento artistico di Martini in cui lo scultore esprime la propria speranza in una rinascita della scultura: “Fa’ che io serva solo a me stessa. Fa’ di me un arco dello spirito”, è l’appello che la scultura rivolge all’artista.
Il percorso è organizzato lungo due tracce tematiche, che accomunano Martini e Melotti: da una parte, la convivenza fra la fede cristiana e l’influenza dell’antichità classicae, dall’altra, l’amore perla musica.
Le opere di Martini e Melotti sono esposte lungo le sale del Museo archeologico in dialogo con la collezione permanente dello stesso, che raccoglie le testimonianze relative all’antica popolazione dei “Liguri Statielli” che resistettero alla conquista romana fino al 173 a.C. La loro capitale era Carystum, quella che oggi è conosciuta come Acqui Terme.
Per quanto riguarda l’influenza della fede cristiana segnaliamo la presenza di un interessante presepe in terracotta e di una Madonna con Bambino. La cultura classica è presente con la grande scultura che rappresenta la morte della poetessa greca Saffo: un tema che per l’artista simboleggiava la morte della scultura ormai impossibilitata a dialogare con il mondo contemporaneo. Della morte di Saffo Martini ha realizzato quattro versioni, con un criterio crescente di astrazione proprio per simboleggiare la fine della figurazione.
L’astrazione è predominante infatti nelle opere di Melotti, realizzate con metalli come ottone, ferro e oro e lavorate con sottili filamenti.
La mostra racconta anche la relazione di Martini con la città, in particolare con il conte Arturo Ottolenghi e la moglie Herta Von Wedekind, pittrice e scultrice, che in occasione della I Quadriennale Nazionale d’Arte di Romadel 1931, rimasero tanto affascinati dal Figliuol prodigo di Martini da portarla con sé ad Acqui, dov’è tuttora visibile.
Andrea Macciò
Assieme alla mostra, nel periodo natalizio sarà possibile visitare i tradizionali mercatini che saranno aperti da venerdì 8 Dicembre
Orari: martedì venerdì 10-13 e 16-19, sabato e domenica 10-19. Le opere presso Villa Ottolenghi e la Casa di Riposo Bailo sono accessibili solo su prenotazione. Per la mostra al Castello, è possibile partecipare a visite guidate a cadenza periodica.