IN MOSTRA AD ASTI “VOLTI E FIGURE FEMMINILI. OPERE DELLA FONDAZIONE EUGENIO GUGLIELMINETTI”

L‘allestimento è dedicato al ritratto ed allo studio di figura femminile ed è articolato in sezioni cronologiche che ricostruiscono l’evoluzione dei linguaggi espressivi nell’arte contemporanea e la complessità delle testimonianze conservate nel patrimonio della Fondazione. La mostra documenta la rappresentazione della figura femminile dal primo Novecento all’inizio del nuovo millennio.

La prima sala ospita le opere dello stesso Edoardo Guglielminetti, tra cui il ritratto dell’attrice Emma Gramatica. Molti degli artisti in mostra sono piemontesi.

Nella sala dedicata al primo Novecento, troviamo il dipinto ad olio “Berta” di Michelangelo Pittatore (1825-1903), uno dei maggiori rappresentanti della ritrattistica astigiana, formatosi a Roma, del quale è conservato tra gli altri presso la collezione permanente di Palazzo Mazzetti “Il Trasteverino”.

Una sezione è dedicata al disegno su carta con opere di Amelia Platone, Pierre Ramel, Ottavio Coffano ed Emanuele Luzzati.

L’astigiano Mario Perosino (1930-2008) pur appartenendo alla corrente figurativa della pittura contemporanea si caratterizza per la costruzione di un proprio mondo fantastico e per uno stile ricco di elementi simbolici che lo avvicina al surrealismo: il suo Ritratto di Michela è una delle interpretazioni più originali della figura femminile in mostra, nella quale è possibile intravedere negli abiti e nel cappello della donna l’eco delle coloratissime figure di Arcimboldo.

Possiamo ammirare inoltre le “Donne con Lucerna” di Laura Maestri, figure che per alcuni aspetti richiamano lo stile di Amedeo Modigliani, “Fecondità” e “Spazio e condizione umana” di Alfonso Birolo assimilabili alla corrente divisionista, le opere del torinese Mario Bionda, allievo di Felice Casorati. Molto suggestivo anche il ritratto a olio “Nene” di Secondo Pia.

In mostra anche un ritratto femminile dell’allieva dello stesso, Daphne Maugham, poi divenuta sua moglie e una scultura di Vincenzo Gemito, “Busto di bambina”.

Nella terza sala, troviamo una delle celebri nuotatrici di Elisabetta Viarengo Miniotti, l’opera In vasca 2″ dal 2003 di proprietà della Fondazione Eugenio Guglielminetti.

All’artista recentemente scomparsa è stata dedicata l’anno scorso una personale, con i temi dell’acqua e del nuoto al centro nel quale è stato esposto l’intero trittico “In vasca”. L’opera di Elisabetta Viarengo racconta l’acqua nella sua liquida trasparenza, la fatica fisica del nuotatore, il dinamismo dello stesso che ricorda in alcune sequenza la ricerca futurista, la sfida eterna tra umanità e natura.

Nella trilogia della “vasca” interamente esposta nella personale, la sua ricerca artistica raggiunge un punto di equilibrio tra astrazione e figurazione.

Apparentemente ambientati nello spazio delimitato della vasca, gli oli di Elisabetta Viarengo sembrano in realtà trasportare le sue nuotatrici e lo spettatore negli sconfinati orizzonti del mare.

Il “pianto delle comari” di Gigi Quaglia, dipinto a Canicattì nel 1946, documenta la consuetudine ancora in uso in alcune zone dell’Italia meridionale fino agli anni cinquanta di “assumere” delle persone specializzate nel piangere ai funerali di sconosciuti.

Il percorso si conclude con tre interessanti opere di Giuseppe Pognante, pittore nato a Saint Rambert in Francia e che ha vissuto a lungo in Somalia durante il periodo fascista come insegnante in un liceo di Mogadiscio, esperienza che è documentata negli intensi ritratti ospitati nella mostra astigiana.

La mostra, in collaborazione con Fondazione Asti Musei, Comune di Asti- Assessorato alla Cultura, Provincia di Asti, Regione Piemonte, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Reale Mutua Assicurazione e Banca Reale, è visitabile fino al 14 aprile 2024 tutti i giorni dalle ore10 alle 19.

La sala mostre della Fondazione Guglielminetti si trova all’interno di Palazzo Alfieri. Nei sotterranei di Palazzo Alfieri, dal 2016, decennale della scomparsa del maestro astigiano Edoardo Guglielminetti, che è stato pittore, artista e scenografo, è allestita una collezione permanente divisa in cinque sezioni: la scultura, la scenografia per la danza, la scenografia per il teatro, la scenografia per la musica, la scenografia per la televisione.

                                               Andrea Macciò

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