Franco Maria Ricci: l’opera al nero. Alla Loggia degli Abati di Palazzo Ducale a Genova la mostra dedicata al creatore del “Labirinto della Masone”
Alla Loggia degli Abati del Palazzo Ducale di Genova è stata inaugurata una mostra dedicata all’editore Franco Maria Ricci che ha un profondo legame con Genova, città dei suoi avi, che la sua famiglia lasciò dopo l’Unità d’Italia per trasferirsi a Parma: questo progetto espositivo, ancora legato agli eventi per “Genova Capitale del Libro 2023” rappresenta quindi anche un ritorno alle origini.
Non solo editore, ma anche grafico e collezionista, Franco Maria Ricci (1937-2020) ha dato vita al marchio più prestigioso dell’editoria moderna e ha concepito a Fontanellato (Pr) il Labirinto della Masone, il labirinto in bambù più grande del mondo, al cuore del quale si trovano sia la redazione della casa editrice sia la sua vasta collezione d’arte. Cultore della bellezza e maestro di stile, Ricci è stato un punto di riferimento per il gusto italiano e internazionale; le sue scelte estetiche di editore e designer hanno dato vita a una “maniera” che resta ancora oggi fra i segni indelebili della cultura visiva.
Il percorso si sviluppa in sette sale che sono strutturate come un vicolo cieco, così che la prima e l’ultima coincidano, come nei più antichi labirinti.
La sala d’ingresso, allestita per assomigliare a una delle storiche librerie che Ricci aveva disseminato in tutto il mondo, ospita una selezione di opere dedicate a Genova e alla Liguria, omaggio alla città e alle origini dell’editore, tra le quali alcuni busti riconducibili alla famiglia degli Spinola.
Le successive sale sono dedicate alle principali collane pubblicate da Ricci, ricostruendo attraverso le opere esposte la carriera del grande editore: i preziosi volumi del suo maestro tipografo Giambattista Bodoni e dell’Encyclopédie degl’Illuministi, e la storia della rivista FMR, definita da Federico Fellini non a caso “la perla nera dell’editoria italiana”.
Una sala ospita la selezione delle copertine della collana dedicata alla letteratura fantastica, che Ricci affidò allo scrittore argentino Borges.
Una sala specifica e “immersiva” è dedicata al progetto del Labirinto della Masone, con un video e disegni che ricostruiscono la progettazione e la nascita di questo luogo unico al mondo.
In mostra le importanti prove grafiche create da Ricci negli anni Sessanta e Settanta, creatore di loghi per Poste Italiane, Cariparma, Alitalia, Smeg, poi le copertine di celebri collane quali I segni dell’uomo, rilegate in seta con le impressioni in oro, La Biblioteca di Babele, con i ritratti degli scrittori disegnati dalla matita di Tullio Pericoli, e La biblioteca blu, dal caratteristico colore azzurro carta da zucchero. Di grandissimo fascino i biglietti “Alitalia” d’epoca che riproducono notissime opere d’arte.
Prima di approdare alle ultime sale, la scalinata ospita alcuni busti di gusto “pop” raffiguranti proprio Franco Maria Ricci.
Una sala ospita una selezioni delle collezioni d’arte di Franco Maria Ricci, con opere di Luca Cambiaso, Ligabue, Antonio Canova, una ricostruzione scenografica della sala napoleonica del Labirinto della Masone, e alcune interessanti statue di piccole dimensioni che rappresentano l’artista Isadora Duncan.
L’ultima sala è dedicata alle copertine iconiche della rivista FMR, con “l’invenzione del nero” di sfondo, che, inaspettatamente per l’epoca, avvolge le immagini creando con esse contrasti imprevedibili, anche in virtù della loro perfetta scontornatura. Per questo la mostra si chiama “L’opera al nero”.
L’allestimento della mostra, a cura di Maddalena Casalis, dal forte impatto scenografico, è arricchito da video e immagini inediti che raccontano gli incontri, le svolte e i momenti cruciali della vita dell’editore nonché il suo inconfondibile tratto stilistico.
La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2024 dal martedì alla domenica 10-19.
Andrea Macciò