Site icon L'Inchiostro Fresco

CERTOSA RICORDA PEPPINO IMPASTATO

Un gruppo di cittadini si riunisce sotto la targa di una arena dedicata un’arena a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia e simbolo della legalità

Riceviamo e pubblichiamo

“Anche a Rivarolo, come in tutto il mondo, sono presenti “mele marce” ma Certosa e la Valpolcevera, rappresentano una comunità ricchissima di associazioni e comitati, con cittadini… donne e uomini “per bene“. Una realtà che da anni si caratterizza per una presenza multietnica, dove convivono storie e culture diverse, da sempre sono molti i cittadini di “Serie A” onesti e perfettamente integrati, originari di Riesi!”

Gianni Crivello

Questo il comunicato, che ci giunge in redazione a firma di Gianni Crivello e di Federico Romeo, Michele Versace, Enrico D’Agostino, Roberto Palma, Nico Lo Giudice (nella foto di copertina), lo pubblichiamo anche per ricordare ancora una volta un giovane, Peppino Impastato, che intendeva il giornalismo non come un lavoro, ma come una missione. E in questo senso, pubblicando la voce di tutti, è forse il migliore modo per onorare l’art. 21 della Costituzione.

La redazione

CHI ERA PEPPINO IMPASTATO

Peppino Impastato, nato a Cinisi (Palermo) il 5 gennaio del 1948, era un giornalista legato a Democrazia Proletaria e sostenitore di Danilo Dolci. Nel 977 aveva fondato Radio Aut (Radio libera autofinanziata) tramite la quale denunciò i crimini locali perpetrati da Gaetano Badalamenti, che alla radio chiamava “Tano Seduto”. Peppino Impastato fu ucciso la notte del 9 maggio del 1978, tramortito con un sasso e gettato sotto un treno lungo la linea “Palermo – Trapani”.

Exit mobile version