UN PROGETTO LETTERARIO IDEATO DA MARCO BELLINI E PAOLA LORETO

Intrecci. Due regioni, due lingue e dieci autori. L’antologia sulla voce della poesia dialettale

Intrecci è un progetto letterario ideato da Marco Bellini e Paola Loreto che si propone di far incontrare la versificazione dialettale lombarda e quella piemontese, due regioni che si “intrecciano” anche nell’Oltregiogo con l’area delle quattro provincie dove sono numerosi gli scambi linguistici e culturali tra quelle di Alessandria e Pavia (assieme alle altre due, Genova e Piacenza).

L’originalità di questa iniziativa è quella di affidare la traduzione in dialetto delle poesie degli autori lombardi a un poeta dialettale piemontese (Remigio Bertolino) e quella dei cinque autori piemontesi a un poeta dialettale lombardo (Edoardo Zuccato). Il risultato è molto interessante, perché se il dialetto rappresenta la lingua “madre” e il richiamo alle proprie origini, usarlo per interpretare e ricreare versi di altri autori estranei alla realtà “locale” è di fatto un atto di “creazione”. Tra le poesie lombarde, un riferimento esplicito a luoghi reali e ricordi personali lo hanno Via Pasteur 1965 Via Giorgio Orelli e “Strada senza nome”.

“Ma di me, quel bambino col ciuffo e lo sguardo malinconico, come dice l’amica maestra che ancora lo ricorda, non so praticamente nulla, e forse è giusto così” (Via Pasteur, 1965) “pensata” in lombardo, diviene nel dialetto piemontese monregalese di Bertolino “ma ed mi, ed “col fanciòt con ël bron ëd cavej e el bëich malinconich…) interpretando un ricordo d’infanzia trasfigurato secondo il punto di vista di un dialetto “altro”.

Tra i piemontesi, la malinconica chiosa di Silvia Caratti “c’è sempre più vita dove vorremmo essere”. E non meno diventa in lombardo “ch’è sempar püssè vita lainsci in du che ‘dess a vurarium vess. E semm li no”. C’è spazio anche per testi più articolati, come “Ghazal della pioggia” e “Il soprannome” di Federico Italiano.

Il progetto è molto interessante e mostra come la poesia dialettale possa esprimere e raccontare di tutto, non solo suggestioni e ricordi personali e locali, e possa abbracciare tutti i linguaggi e gli stili poetici. L’antologia “Intrecci” è stata pensata da autori legati alla versificazione lombarda e edita dalla casa editrice piemontese Puntoacapo.

Il primo incontro è stato quello tra i linguaggi poetici di due regioni intrecciate” anche dal punto di vista geografico. Il progetto è destinato a continuare, con nuovi confronti e una luce sulla “faccia in ombra della luna” della poesia che negli ultimi due secoli è stata la poesia dialettale.

                                               Andrea Macciò

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