CAMPO LIGURE – VITA DA PENDOLARE CHE TORMENTO

Intervista Presidente Comitato Pendolari Valli Stura e Orba

Cari Lettori dedico questa mia “Bacheca” al bel servizio che ci giunge dalla nostra redazione della “valle Stura e Orba” a firma di Fausto e Giacomo Piombo sui pendolari perché l’argomento lo ritengo cruciale per la vita di tutto il nostro Oltregiogo

Si parla tanto di “decongestionamento” delle grandi aree urbane, di decentramento abitativo e di ripopolamento dell’entroterra e delle realtà montane abbandonate. Si parla dunque in questa prospettiva di “cura del territorio”. Ma il potere politico cosa fa in termini pratici in questa direzione? Aiuta forse chi vuole “fuggire” dalle città per ritrovare una sua nuova dimensione umana nei piccoli centri dell’entroterra? Per quanto riguarda la nostra realtà, da come si presenta il sistema dei trasporti sia viario come ferroviario tra Genova e il suo retroterra, ai tempi della “Superba” considerato come il prezioso Oltregiogo, sembra proprio di no, perché, sia chi da sempre nell’Oltregiogo ci vive sia chi ha deciso di trasferirsi “armi e bagagli” in questo “retroterra” per ritrovare antichi valori e ricercare nuovi ritmi di vita, la vita stessa, tra ritardi e disservizi nelle comunicazioni, diventa impossibile. Noi come giornale siamo sempre stati attenti a questo risvolto, effettuando numerosi servizi con i pendolari al centro.

Ecco ora questa intervista a Fabio Ottonello, presidente del Comitato Pendolari Valle Stura e Orba, a cura di Fausto e Giacomo Piombo e in calce riportiamo anche un comunicato dell’Associazione Pendolai Novesi.

Marta Calcagno

ABBIAMO SENTITO FABIO OTTONELLO, PRESIDENTE DEL COMITATO PENDOLARI VALLE STURA E ORBA

La vallata in cui si trovano i Comuni di Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto è posta al centro di un più ampio territorio, compreso tra il capoluogo ligure e la città piemontese di Acqui Terme, attraversato dalla linea ferroviaria “Genova – Ovada – Acqui” che, dalla fine del diciannovesimo secolo, rappresenta un collegamento irrinunciabile per chi vive nei vari paesi.

Purtroppo, da svariati anni la situazione trasporti per quanti si devono spostare da e per queste zone dell’entroterra genovese non è certo quella che ci si aspetta da un servizio di pubblica utilità come quello ferroviario.

In questo contesto, tutt’altro che idilliaco per chi non ha alternative per raggiungere il posto di lavoro, la scuola, l’università o i luoghi di cura, qualche lustro fa si costituì il Comitato Pendolari delle Valli Stura ed Orba che ancora oggi è attivo e sempre presente sulla scena per portare il suo fondamentale contributo alla ricerca continua di soluzioni ai problemi che affliggono la linea ferroviaria ed il sistema del trasporto pubblico locale nel suo insieme.

Abbiamo posto a Fabio Ottonello, Presidente del Comitato, alcune domande per fare il punto sulla situazione dei trasporti.

Tra circa due settimane, per diversi Comuni del territorio, si concluderà a tutti gli effetti il quinquennio amministrativo e pertanto chiediamo a Fabio Ottonello, Presidente del Comitato Pendolari delle Valli Stura ed Orba, di raccontarci brevemente la storia di questa importante associazione dei pendolari, quali problemi sono stati affrontati nel corso di tanti anni di attività, quali sono i problemi irrisolti che ancora oggi creano disagi all’utenza e, considerato il momento, di fare brevemente il punto su questi ultimi cinque anni per quanto riguarda la collaborazione con i Comuni del territorio, sul loro contributo nell’affrontare le svariate problematiche create dalla contingenza di diverse situazioni che dal 2018 si sono verificate rendendo il contesto dei trasporti locali veramente problematico per tutti.

Sentiamo parlare da tempo di interventi migliorativi alla linea “Genova – Ovada – Acqui” che dovrebbero essere attivati utilizzando i fondi del PNRR ma per l’utente, per il pendolare tutto sembra invariato, tranne ovviamente i continui disagi legati a ritardi, soppressioni e guasti.

Che cosa ci possiamo aspettare dagli annunci fatti? Potremo avere presto una linea ferroviaria degna della sua storia che possa essere adeguata ai tanti progetti che vorrebbero rilanciare il nostro territorio sotto i profili turistico ed economico?

Fausto e Giacomo Piombo

MA LE COSE VANNO MALE ANCHE PER I PENDOLARI DEI CENTRI RIVIERASCHI

Dall’Associazione Pendolari Novesi (A.P.N.) a firma del suo presidente, Ing. Andrea Pernigotti, Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa emesso in data 24 maggio 2024 da tutte le associazioni e comitati pendolari della Liguria, nonché di varie associazioni coinvolte nei disservizi del trasporto pubblico. La redazione

Il Ponente (e così tutto il resto della regione) ha sicuramente bisogno di più servizio ferroviario, ma non c’è alcuna necessità di tariffe maggiorate

Lunedì 20 maggio 2024 è stata presentata al pubblico del TG3 Liguria, da un’Associazione di Consumatori, la richiesta di introdurre nel Ponente ligure un “Riviera Express“, sul modello di quanto già avviene nelle Cinque Terre.

Speriamo vivamente che non si tratti di una fotocopia del “Cinque Terre Express”, il cui scopo dichiarato dovrebbe essere quello di trovare le risorse per pagare dei “servizi aggiuntivi” applicando una tariffa maggiorata ai “viaggiatori occasionali non residenti“, dove i viaggiatori occasionali sono i figli che risiedono fuori regione, gli amici che vengono per un funerale o magari il paziente che deve andare in ospedale per una visita.

E costoro dovrebbero pagare, se va bene, quei servizi aggiuntivi che da anni i Comitati di pendolari richiedono, affinché sia garantita la mobilità a lavoratori, studenti, residenti. Se va male, pagano i servizi che servono per muovere i croceristi, e continuano a rimanere senza quelli che servono ai residenti.

Questo è il modello contro cui i cittadini e pendolari delle Cinque Terre fanno ricorsi dal 2016.

Il Ponente – sia imperiese che savonese – ha assolutamente bisogno di più servizio, durante il giorno come in orario serale, nei feriali come nei festivi, così come ne hanno assolutamente bisogno, da tempo, tutte le altre realtà, dall’Oltregiogo/Valle Scrivia/Val Polcevera alle Valli Stura ed Orba, dalla Val Bormida alla Lunigiana.

Ma in Liguria per avere più servizio non c’è necessità di tariffe maggiorate. Da almeno 10 anni i ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio sono arrivati a coprire progressivamente prima il 50 poi addirittura il 60% nel rapporto tra costi e ricavi, quando la legge prescrive il 35%.

E il “corrispettivo pubblico”, o se preferite chiamarlo il sussidio, in Liguria è comunque tra i più alti in Italia, e in crescita, nonostante che i “ricavi da mercato” siano elevatissimi. Quindi, già adesso, molti soldi dalle tariffe e molti soldi dal pubblico. Il problema è: queste risorse sono usate bene? Servono per garantire le esigenze di mobilità dei cittadini?

E perché la Regione continua a non rendere noti i dati economici, nonostante 2 sentenze del Tar Liguria e del Consiglio di Stato?

Dalla delibera 1201/2021 sappiamo che la Regione Liguria già per l’anno 2019 aveva registrato un accantonamento di 25.322.011di Euro. Ora aspettiamo con ansia di sapere a quanto ammonta il rapporto costi e ricavi per gli anni 2022 e 2023, e come vengano usati.

E ci chiediamo perché l’operazione della gratuità e scontistica per gli abbonamenti sia stata introdotta senza che siano stati resi noti i dati dei ricavi e dei costi, ma di una cosa siamo sicuri: per garantire il servizio di cui c’è bisogno e che residenti, pendolari (e anche amministrazioni locali) chiedono da anni, non c’è nessuna necessità di nuove tariffe maggiorate a fronte di quelle ordinarie già elevatissime, ma di trasparenza e di riverifica complessiva dei “conti” del Contratto di Servizio Regione Liguria-Trenitalia 2018-2032.

info@associazionependolarinovesi.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *