EQUITAZIONE ALLE OLIMPIADI, GLI INIZI

Ci siamo quasi, tra poco inizieranno le Olimpiadi a Parigi, giochi che prevedono la partecipazione di ben 206 nazioni! Con le discipline “regine”, ovvero l’atletica e il nuoto, ma con tante altre discipline, compresa la break dance, ultima “ammessa” alle Olimpiadi.

E’ la terza Olimpiade che si tiene a Parigi. La prima nel 1900, subito dopo l’edizione inaugurale dei giochi olimpici moderni ad Atene, nel 1896. La seconda fu esattamente cent’anni fa, nel 1924. E il 26 luglio si aprirà la terza edizione francese.

I giochi di Parigi del 1900 sono stati significativi per l’equitazione, in quanto fece per la prima volta comparsa alle Olimpiadi. Bisognerà però attendere ancora il 1912, Stoccolma, per rivederli, oltretutto nel “formato” che poi diventerà classico: dressage, salto ostacoli, concorso completo. Unica eccezione furono le Olimpiadi di Anversa del 1920, che videro anche gare di volteggio (unica apparizione alle Olimpiadi).

Una caratteristica unica dell’equitazione alla Olimpiadi riguarda la suddivisione degli atleti per sesso: non ci sono gare maschili e gare femminili. Tutte le gare prevedono una unica categoria, “mista”. Ci sono altre discipline che prevedono anche gare miste, ma l’equitazione è l’unica a prevedere solo categorie miste. E le donne gareggiano veramente “alla pari” con gli uomini. Addirittura l’atleta con più medaglie (10, di cui 6 d’oro) è una donna: Isabell Werth.

Torniamo un momento ai giochi inaugurali per l’equitazione, ovvero Parigi 1900. L’unica disciplina in cui si gareggiò e che rimase poi sempre presente, a partire dal 2012, fu il salto ostacoli. Quali altri tipi di gare vennero disputate, allora?

Due gare erano “di presentazione”, una sorta di gara di bellezza: una dedicata al cavallo da sella, e l’altra agli “attacchi” a quattro cavalli.

Oltre al salto ostacoli, le altre due competizioni “atletiche” furono il salto in alto e il salto in lungo. Con risultati più che lusinghieri per l’Italia, che vinse una medaglia d’oro (a pari merito) nel salto in alto e una d’argento nel salto in lungo. Medagliato in entrambi i casi Gian Giorgio Trissino (raffigurato nell’immagine seguente, tratta da una stampa dell’epoca). Si inaugura così una tradizione di eccellenza dell’equitazione italiana, testimoniata dalle 23 medaglie conquistate ai giochi olimpici (di cui 6 appannaggio di Raimondo d’Inzeo e altrettante del fratello Piero).

Chiudo queste breve note con una curiosità: nel 1956, olimpiadi di Melbourne (Australia), le gare di equitazione si tennero in… Svezia (a Stoccolma). Motivo? Le leggi australiane prevedevano una quarantena troppo lunga che avrebbe interferito troppo pesantemente nel programma sportivo dei cavalli partecipanti.

A chi avesse la curiosità di approfondire cosa avvenne nelle gare di equitazione a Parigi 1900 consiglio la pagina della Wikipedia francese: https://fr.wikipedia.org/wiki/%C3%89quitation_aux_Jeux_olympiques_de_1900

La foto d’apertura (da Wikipedia) mostra un binomio impegnato in un salto in una gara di cross.

2 Replies to “EQUITAZIONE ALLE OLIMPIADI, GLI INIZI”

  1. BELLO!!!! UN RTICOLO STORICO/SPORTVO MOLTO INTERESSANTE DEGNO DI UNA FIRMA DA PROFESSORE UNIVERSITARIO!!!!! Gian Battista Cassulo noto negli ambienti ippici novesi come “il Geo”!!!!

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