Un piccolo grande capolavoro testimone del tempo che fu
Un nostro affezionato lettore, Domenico Lazzaro, ha condiviso e pubblicato sul Facebook un nostro video che girammo nel 2016 sulla fontanella che giace abbandonata e coperta di sterpaglie nella stazione di Novi Ligure. E’ una piccola fontanella in stile liberty che abbelliva il marciapiede principale della stazione e che “salutava” i viaggiatori in partenza per Torino, Milano e Genova quando Novi era veramente la capitale dell’Oltregiogo.
Tra questi viaggiatori c’era anche Edilio Raggio che dal 1874, dopo essere stato eletto nel mandamento novese deputato del Regno d’Italia, si recava a Roma curare, più che gli interessi del suo collegio elettorale, gli interessi delle sue attività imprenditoriali, in primis quelli della Carbonifera, poi Ilva, e delle su due flotte: quella dei Cargo boat per il trasporto del carbone e e quella dei vapori, le “carrette del mare“, con i quali trasportava i migranti nelle Americhe.
Oggi quella fontanella, testimone di un tempo che fu, giace abbandonata e preda dell’incuria al di là dei binari, lontana dagli occhi dei viaggiatori e noi nel luglio del 2016, su input dell’Avv. Fabio Garaventa, andammo a vederla con il nostro Mattia Nesto girando il filmato che qui sotto vi riproponiamo.
La nostra speranza è che con tutti gli stanziamenti che oggi, per il Terzo Valico, si stanno riversando sui collegamenti ferroviari tra Genova e Novi, almeno una piccola somma venga stanziata per recuperare quella fontana e posizionarla come si merita alla bella vista dei viaggiatori!!!! Qualcuno ascolterà questo appello?
Gian Battista Cassulo
Quanto di Novi è stato lasciato all’incuria del tempo e mai tenuto nella giusta considerazione a cominciare dal parco Castello che, per chi ha la mia età e che ormai rappresenta l’ultima età prima dell’ultimo viaggio ricorda. Quanti personaggi famosi vennero a cantare ed animare le serate estive dei novesi che si raccoglievano intorno alla pista da ballo che di giorno era la pista di pattinaggio dei bambini. Oppure anche il circolo Ilva col tennis, il calcio e gli incontri di pugilato. Ed il torneo notturno di calcio dei frati, e le corse sempre di notte, in bicicletta al centro della città. E quella fontana, ma non solo quella, perchè quella dei giardinetti, la ricordo frequentata da pesci. Novi colorata un tempo, oggi buia e che parla linguaggi sconosciuti.
Ciao Tiziano!!!! La Novi che hai descritto è quella che ho vissuto anch’io. Poi, dagli anni Settanta in avanti, dopo l’entrata in vigore del Piano Regolatore del ’68, la città ha cambiato pelle e ha vinto il “partito del mattone”. E’ da lì che è iniziata la calata dei barbari ed ora Novi è stata ridotta ad una anonima periferia. A resistere è ancora e meno male il Centro storico!!! Un abbraccio da GB Cassulo