Acqui Terme e l’acquese in corsa nella speciale classifica dei Luoghi del Cuore Fai 2024

Dopo l’ottimo piazzamento in classifica ottenuto nel 2022 dal borgo storico di Cremolino nella speciale classifica dei Luoghi del Cuore Fai, che ha permesso la riqualificazione di un’area verde del paese orientata alla sostenibilità grazie al finanziamento di 20.000,00 euro ottenuto in virtù del risultato ottenuto, un altro territorio d’eccellenza della Provincia di Alessandria si candida alla nuova edizione 2024: si tratta della città di Acqui Terme e del territorio dell’acquese.

Questo il link per votare, seguito dalla scheda descrittiva ufficiale dei luoghi realizzata dal comitato di cui fanno parte soci del Fai di Acqui Terme e da alcune fotografie.

https://fondoambiente.it/luoghi/acqui-terme?ldc

Giovan Battista Vico ci ha insegnato che la storia vive di corsi e ricorsi storici, i cui cicli, nel tempo che viviamo, si sono molto ravvicinati rispetto al passato e l’accelerazione data dal progresso rende oggi secondarie e trascurabili cose e luoghi che ieri apparivano importanti, allo stesso modo ne scopre (o riscopre) altri, portandoli in evidenza, ai primi posti, con grande rapidità in virtù di scelte che appena ieri li avevano penalizzati.

Con questa premessa vogliamo presentare un territorio di ca. 480 km quadrati, 630 e poco oltre nella sua massima estensione, con ca. 45 mila abitanti, ben conservato, ancor oggi circondato e non percorso da autostrade, ma le cui prime vie di comunicazione molto trafficate, all’avanguardia per l’epoca e che lo hanno reso grande, sono state per secoli due arterie importanti come il bacino fluviale del Bormida e la via Aemilia Scauri.

L’Acquese, nome già di per sé esplicativo, è il territorio di cui parliamo, che prende nome e afferisce alla “capitale” Acqui Terme: l’antico centro termale romano Aquae Statiellae, una porzione del sud ovest della provincia di Alessandria, delimitata dalle odierne province di Genova, Savona e Asti.   Per prossimità geografica e culturale e per l’importanza assunta nel tempo dall’antica diocesi di Acqui,  all’Acquese possono ascriversi anche alcuni comuni astigiani, il genovese comune di Tiglieto con la sua celeberrima e prima Abbazia cistercense in Italia e il comune di Sezzadio, patria di Aleramo, fondatore del Monferrato, con l’altrettanto famosa e ancor più antica Abbazia benedettina di Santa Giustina, edificata nel 722 per volontà di Liutprando re dei Longobardi.

La città romana di Acqui Terme deve la sua fama all’antica fonte termale ubicata nel centro del paese la cui icona moderna è rappresentata dall’edicola della Bollente (1870, Giovanni Cerruti) nella piazza omonima, a pochi passi della Bollente è possibile visitare la bellissima Cattedrale di Santa Maria Assunta chiesa madre della Diocesi di Acqui contraddistinta da un imponente portale maggiore scolpito a fine Quattrocento da Giovanni Antonio Pilacorte. All’interno della Cattedrale è conservato l’antico Trittico della Madonna di Montserrat dipinto a olio su tavola opera di Bartolomé Bermejo. Vicino alla Cattedrale è possibile visitare l’antico Castello dei Paleologi al cui interno si trovano il Museo archeologico e le ex carceri progettate a fine Settecento, nella forma ancora ora apprezzabile,  ad opera del Ferroggio, l’architetto del Teatro Carignano (TO)   . Appena fuori dall’abitato moderno, presso il corso del torrente Bormida possono essere ammirati i resti dell’antico acquedotto romano.

Geograficamente l’Acquese occupa quella parte occidentale della Pianura Padana, con monti non oltre i 900 metri a ridosso dell’Appennino Ligure ed è percorso dal fiume Bormida,  con i suoi rami di Millesimo e di Spigno;  il torrente Orba  delimitava i confini dell’antico Marchesato del Monferrato, separandolo dai territori dell’Ovadese, alleati della Repubblica di Genova.

Acqui, i cui primi insediamenti risalgono al Neolitico (5500-3500 a.C.) è per secoli a partire dal II e I a.C. la Roma del territorio: abitata da un popolo “barbaro” sconfitto e perdonato dai Romani, viene inglobata nell’impero per le sue caratteristiche, prime fra tutti le sue calde acque termali che sgorgano copiose fino ai giorni nostri. Gli ingegneri romani dell’epoca non si risparmiarono: sono ancora visibili alcune arcate dell’antico acquedotto di 12 km con un dislivello di 50 metri che raccoglieva le acque dell’Erro a Cartosio per portarle nell’urbe e in città sono presenti numerose e importanti testimonianze  della civiltà romana e ogni intervento di recupero o di scavi riserva sorprese, grazie agli approvvigionamenti di materiali che   affluivano in quest’area o via fiume o attraverso la via Aemilia Scauri -che verso nord portava a Derthona (Tortona) e a sud raggiungeva il mare a Vada Sabatia (Vado Ligure).

La città, che si presenta ancor oggi con un fascino austero e importante, ha poi sviluppato nei secoli tutto un percorso medievale con il territorio circostante ed ha visto  intorno a sé prendere forma tante realtà, quali Alice Bel Colle, Bistagno, Cartosio, Cassine, Castelletto d’Erro, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Denice, Grognardo, Malvicino, Melazzo, Merana, Montechiaro d’Acqui, Morbello, Orsara Bormida, Pareto, Ponti, Ponzone, Prasco, Ricaldone, Rivalta Bormida, Spigno Monferrato, Strevi, Terzo, Visone in provincia di Alessandria e Bubbio, Cassinasco, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Olmo Gentile, Roccaverano, San Giorgio Scarampi, Serole, Sessame, Vesime in provincia di Asti, ognuna con una sua  ricchezza e peculiarità.

Sono tante le cose belle e ritrovate di questo territorio, nato grazie ad un fiume che ci è stato donato e ad una strada costruita dall’uomo, che vogliamo ricordare nella sua interezza e che riteniamo valga la pena di vedere.

Ne citiamo alcune per tematiche:


– Paesaggio dominato dal Monviso tra vigne e calanchi: Alice Bel Colle, Ponzone, Castelletto d’Erro, Montechiaro d’Acqui, Denice, Morbello Ricaldone.

– Torri Medievali: Bistagno, Cartosio, Castelletto d’Erro, Cavatore, Denice, Merana, Terzo, Visone.

Torre Atterrata: “Torre del Marocco” Morbello.

– Castelli: Castelnuovo Bormida, Melazzo, Monastero Bormida, Morsasco, Orsara Bormida e Prasco.

– Resti suggestivi di Castelli: Grognardo, “La Tinazza” Moncrescente di Melazzo, Montechiaro d’Acqui, Morbello, Ponti e Visone.

– Ponte Medievale: San Rocco a Spigno Monferrato.

– Cinte Murarie quattrocentesche con fossato e ponte: Rivalta Bormida, Strevi e Visone.

– Villenove: Bistagno e Rivalta Bormida.

– Porta Gotica nel recinto murario: Pareto.

– Absidi di Pievi o di Chiese di epoca romanica: San Lorenzo a Cavatore, San Secondo ad Arzello di Melazzo, San Vito a Morsasco, Santi Nazario e Celso a Prasco, San Pietro a Visone.

– Chiese con strutture romaniche: Santa Maria dell’Assunta a Bistagno, San Michele a Malvicino, Sant’Anna a Montechiaro d’Acqui, San Pietro a Visone.

– Abbazie: San Quintino a Spigno Monferrato, fondata nel 991.

– Parco Secolare: “Il Quartino” già dei marchesi Scati a Melazzo.

– Musei: Museo Archeologico ad Acqui, Gipsoteca Giulio Monteverde a Bistagno, Museo della civiltà contadina a Montechiaro d’Acqui e Museo etnografico della civiltà contadina ad Orsara Bormida, Museo di arte sacra a Ponzone, Museo Tenco a Ricaldone.

Non sappiamo dove ci porterà il domani, in un mondo globalizzato: certamente noi Acquesi, sia di nascita che di adozione, del nostro territorio siamo molto orgogliosi e ci batteremo per averlo sempre ai massimi splendori.

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