In un libro “fotografico“, tra poesia e arte visiva, un viaggio per esplorare l’universo femminile
“Siamo fatte di carta” è un progetto di Anna Maria Scocozza e Floriana Porta che si propone di realizzare l’incontro tra parola e immagine, tra poesia e arte visiva in un “libro d’artista” nel quale le autrici si propongono di esplorare l’universo femminile e tematiche a loro care come quelle della natura, dell’eco-filosofia e dell’arte del riciclo creativo. Uscito nel 2024 per Ventura Edizioni, associa il “guardaroba poetico” di Anna Maria Scocozza ai versi di Floriana Porta.
Le opere di Anna Maria Scocozza sono un “guardaroba poetico” ispirato all’estetica degli abiti e degli accessori indossati dalle donne: lingerie, monili, abiti, scarpe, tutte opere realizzate usando materiale di recupero, prevalentemente carta (ad esempio libri sottratti al macero, giornali, volantini, fumetti), ma anche in alcuni casi, legno spiaggiato. A questo “guardaroba poetico” si aggiungono dei veri e propri “libri d’artista” sui quali Anna Maria Scocozza è intervenuta sui testi, sulle parole scritte da altri per trasformarle in vere e proprie opere d’arte. In “Alveare. Custodi della memoria” l’artista ha trasformato appunto il supporto originario in un alveare, che ricorda la scultura di Jessica Carroll ad Asti, affiancato come le altre opere dalle evocative parole di Floriana Porta: “amami/nell’alveare delle labbra/che cosa aspetti? Perché in una bocca che sa di fuoco brilla un rosa ciliegio”.
Tra le lavorazioni più evocative dell’artista, la “lingerie poetica” e le “scarpe poetiche” realizzate con carta filata e intrecciata, e sempre accompagnate dalla poesia di Floriana Porta “La poesia è la mia voce, la mia forza e la mia debolezza. È un’armatura dalla quale non riesco neanche a liberarmi”. Tra le tematiche affrontate dal libro, quella di una “eco-filosofia” che valorizzi la possibilità di fare arte anche a partire da materiali poveri e di uso quotidiano, realizzando opere dal forte impatto visivo ed emotivo, quello della violenza di genere e della “rinascita femminile” quello del valore terapeutico e liberatorio della poesia e dell’arte “la poesia traduce le ansie, le ferite e le lacerazioni, libera la voce del cuore”.
Siamo fatte di carta, un materiale apparentemente fragile, ma in realtà capace, come mostrano le immagini dei lavori di “arte del recupero” che vediamo nel libro, di rinascere infinite volte. La carta è la metafora insieme della bellezza, della fragilità e della possibilità di rinascita.
La perfetta unione tra le immagini delle opere di Anna Maria Scocozza, nate dalla “trasformazione creativa” delle parole, e la voce poetica di Floriana Porta, è capace di trasmettere intense emozioni e di valorizzare il ruolo dell’arte e della poesia in una società che, appiattita dall’omologazione tecnologica, sembra aver messo in secondo piano la creatività e l’unicità di ogni persona. Il libro si rivolge non solo a poeti, artisti, amanti dell’arte e della poesia, insegnanti, ma anche a psicologi e psicoterapeuti, proponendo un percorso di “poetry therapy”.
Siamo fatte di carta è fortemente influenzato anche alla cultura giapponese, sia nel campo delle arti visive, con le opere di Anna Maria Scocozza che si ispirano alla tecnica del “Kintusgi” (letteralmente “riparare con l’oro”) applicata ai lavori su carta, e con le poesie di Floriana Porta che si ispirano alla tecnica giapponese dell’haiku.
Andrea Macciò
LE AUTRICI
Floriana Porta, originaria dell’astigiano, è nata a Torino nel 1975 e attualmente vive a Vinovo, è poetessa, pittrice, illustratrice e fotografa. Sin da piccola ha avuto la necessità di scrivere, comporre, disegnare e fotografare. Si presenta con forme espressive di rara intensità. È esperta di poesia giapponese, in particolare di haiku, baishu e tanka. Ha pubblicato numerosi libri, ebook e plaquette di poesia, ed è presente in numerose antologie poetiche. Il suo ultimo libro è Oltre gli orizzonti (Blurb, 2022). Collabora con diversi siti e giornali che si occupano di cultura, poesia e arte, fa parte di giurie di importanti concorsi letterari nazionali ed è fondatrice del gruppo “Vinovo in Poesia”. Si interessa anche di paleontologia collaborando con esperti di fossili della sua terra d’origine, l’astigiano, e dal 5 al 24 ottobre 2024 le sue opere sono state esposte nella mostra “Tesori del passato” a Villanova d’Asti nella quale la pittura è ispirata proprio dai “tesori del passato” rappresentati dai fossili dell’astigiano.
Anna Maria Scocozza è nata nel 1965 a Roma dove vive e lavora. Diplomata in costume e moda, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, la scuola libera del nudo e moltissimi corsi di specializzazione. Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è focalizzata sul tema del “guardaroba poetico” e sulla costruzione di indumenti poetici realizzati con “materiale di recupero”. La sua è un’arte estetica, ma anche etica, che spinge lo spettatore a interrogarsi anche sulle tematiche sociali riguardanti le donne vittime di violenza, ingiustizie e discriminazioni. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive. Tra le ultime, “L’anima si veste di carta” alla Torretta di San Francesco presso la Repubblica di San Marino inserita nello Smiaf, San Marino International Art Festival, e la “Triennale Internationale du Papier” presso il Musée Charmey in Svizzera (opere poi acquisite della collezione permanente del Museo).
(a.m)
Nella foto di copertina: Floriana Porta alla mostra “Tesori del passato”
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