Torino e Genova rendono omaggio all’arte di Berthe Morisot, una delle fondatrici del movimento impressionista
In occasione dei 150 anni dalla nascita della pittura impressionista, Torino e Genova celebrano la storia e il percorso artistico dell’unica donna che ha partecipato alla fondazione del movimento impressionista “Berhe Morisot. Pittrice impressionista” alla Gam di Torino, dal 16 ottobre al 25 marzo 2025, e “Impression Morisot” dal 12 ottobre al 24 febbraio a Palazzo Ducale di Genova.
“BERHE MORISOT. PITTRICE IMPRESSIONISTA” A TORINO
La mostra torinese, curata da Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin, con il sostegno del Musée Marmottan di Parigi, con oltre 50 opere provenienti da musei francesi (tra i quali il Musée d’Orsay) spagnoli e da collezioni private, ricostruisce la carriera artistica di Berthe Morisot, il suo legame con la poetica del movimento e il suo stile personalissimo capace di cogliere “l’impressione” dell’attimo, simbolo della fragilità dell’esistenza.
Berthe Morisot ha avuto un ruolo importante nella storia del movimento partecipando a sette delle otto mostre impressioniste che si sono tenute dal 1874 al 1886, unica assenza nel 1879 per la nascita della figlia Julie, che diventerà a sua volta un’artista di grande interesse (e le cui opere sono ampiamente documentate nella mostra genovese)
La mostra si apre una sorpresa: una serie di opere di Stefano Arienti, artista contemporaneo “intruso” che dialoga con le opere di Morisot grazie a un progetto ideato dalla direttrice della Gam, Chiara Bertola.
Nella prima sala, in mostra stampe di opere di Edouard Manet che raffigurano Berthe Morisot, “ridipinte” e interpretate da Arienti, il cui contributo si sviluppa lungo tutto il percorso espositivo con installazioni e interventi ambientali che arricchiscono l’esperienza dei visitatori.
La seconda sala è dedicata agli autoritratti e alle opere nelle quali Berthe Morisot ha rappresentato le persone della sua famiglia, in particolare il marito Eugéne e la figlia Julie. Tra le opere, un intenso autoritratto in studio con la figlia, realizzato dopo la scomparsa del marito.
La sala successiva è dedicata alla rappresentazione della figura femminile, uno dei soggetti prediletti dell’artista francese.
Berthe Morisot ha dipinto le donne del suo tempo impegnate in attività pubbliche o sociali, nell’intimità della vita privata, intente nel lavoro, con rara sensibilità e delicatezza.
Tra le opere della sezione “Ragazza sdraiata” e “Pasie mentre cuce nel giardino di Bougival” A Torino presenti anche due interessanti puntasecche dedicate al nudo femminile, tra le quali spicca “Giovane donna sdraiata” un soggetto relativamente raro nella produzione di Morisot.
A completare la sezione il ritratto dell’artista curato da Adele d’Auffry, pittrice nota con lo pseudonimo maschile di “Marcello” che non volle mai posare come modella.
Le sale successive sono dedicate alla pittura en plein air, tematica centrale nella poetica del movimento impressionista, rivoluzionario in un’epoca ancora dominata dalla pittura accademica in studio. I paesaggi di varie località francesi sono occasione per l’artista per esercitarsi con la luce e le sperimentazioni cromatiche. Tra le opere en plein air spicca l’interessante composizione floreale di grandi dimensioni Le Jardin de Bougival oltre a numerose rappresentazioni dei porti francesi e del mare.
La rappresentazione delle figure umane, soprattutto femminili, torna nella sezione dedicata ai ritratti en plein air.
I corpi delle donne ritratte, come Gabrielle Dufour, modella dei dipinti. La ciotola del latte, Pastorella sdraiata e Pastorella nuda sdraiata, variante del dipinto originario ispirata dalla visione della Bagnanti di Renoir, sembrano creare un unicum con l’ambiente luminoso, solare e cromaticamente brillante nel quale sono immersi. In mostra in questa sala anche un’opera del cognato Edouard Manet.
A chiudere il percorso, la maestosa composizione Il ciliegio, la cui lavorazione secondo la testimonianza della figlia Julie, è durata oltre tre anni, composizione che rappresenta due ragazze intente a raccogliere delle ciliegie e che è uno degli esempi più interessanti della rappresentazione della figura femminile en plein air, uno dei temi che caratterizza l’opera di Morisot.
“IMPRESSION MORISOT” A GENOVA
La mostra “Impression Morisot” di Genova curata da Marielle Mathieu responsabile del Musée Marmottan, si sofferma su alcuni aspetti specifici dell’arte della pittrice francese. Basata su ricerche inedite, la mostra ricostruisce il salone-atelier dell’artista costruito nel 1882 in un edificio di famiglia e l’influenza che i soggiorni a Nizza, Genova e nella riviera ligure hanno avuto sull’opera dell’artista.
Tra gli aspetti più significativi dell’opera di Berthe Morisot messi in evidenza da Marielle Mathieu l’originalissimo approccio al “non finito”: in moltissime opere l’artista usa parte della tela come un “colore” parte della sua composizione, sia nei paesaggi che nelle figure femminili, particolare che distingue Morisot dagli altri impressionisti.
Una sala è dedicata alle “opere volutamente incompiute” di quella che è stata definita “angelo del non finito”.
Come a Torino una vasta selezione è dedicata ai ritratti femminili. Pittrice della “vita moderna” Berthe Morisot ha ritratto non solo modelle professioniste, ma anche amiche e componenti della famiglia, in particolare la figlia Julie.
Secondo la curatrice della mostra genovese il suo intento non era sottolineare la personalità dei modelli, ma fermare su tela l’essenza della grazia, della giovinezza e della bellezza. Per questo è considerata una grande innovatrice, e la prima “ritrattista” a interpretare questo genere secondo la sensibilità impressionista.
La mostra genovese dedica uno spazio apposito a Julie Manet, la figlia di Berthe Morisot, a sua volta artista e collezionista. La ragazza inizia a dipingere prestissimo e sono infatti esposte opere realizzate nel corso dell’adolescenza, e dopo la scomparsa di Berthe Morisot e il matrimonio con il pittore Eugène Rouart si dedica alla promozione della pittura impressionista e all’opera della madre. Secondo Marielle Mathieu, oggi conosciamo le opere di Morisot grazie anche all’abnegazione e all’impegno della figlia.
Le mostre di Torino e Genova sono come ricorda Marianne Mathieu anche una “storia di donne” e raccontano come Morisot e la figlia conducessero una vita molto simile alle donne di oggi, una vita intensa fatta di impegni sociali, lavorativi, familiari.
A differenza della contestata mostra su Artemisia Gentileschi la presentazione della mostra genovese si concentra sull’opera e sulla tecnica dell’artista e non sulle note biografiche che sono presentate solo negli aspetti essenziali.
Le donne pittrici a fine Ottocento erano ancora una minoranza, ma il gruppo di artisti “rifiutati” dai Salon ufficiali come gli impressionisti sembra essere stato il contesto ideale per permettere a un’artista di grande talento e per molti aspetti più originale dei “colleghi” maschi nel riunire nella sua arte l’aspetto della linea e del disegno di affermarsi come una delle voci più interessanti dell’arte di fine Ottocento.
MOSTRE A CONFRONTO
Nella mostra di Torino troviamo opere di maggior impatto e una ricostruzione più puntuale delle diverse tematiche trattate da Morisot, dai ritratti familiari alle figure femminili “classiche” ai paesaggi sino alla sintesi delle rappresentazioni delle donne “en plein air” dell’ultima sala, con un focus interessante anche sulle opere su carta e il suggestivo apporto dell’“intruso” Stefano Arienti.
Nella mostra genovese troviamo un focus molto interessante sul “non finito” (assente nella mostra di Torino, le opere “non finite” ci sono, ma questo aspetto non è messo in evidenza) e una grande valorizzazione della figura della figlia Julie, cresciuta nell’ambiente dell’arte, artista e instancabile divulgatrice dell’opera della madre e del movimento impressionista.
La visita ad entrambe le mostre permette di avere un quadro completo dell’opera di Berthe Morisot e del suo apporto al rinnovamento dell’arte e al movimento impressionista.
Andrea Macciò
Orari della mostra di Torino: martedì-domenica 10-19, Galleria di Arte Moderna, Torino
Orari della mostra di Genova: Lunedi 14-19, martedì-giovedì 9-19. Venerdì 9-20, sabato 10-20, domenica 10-19, Palazzo Ducale, Genova
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