Un dono speciale dei Carabinieri a Bruno Giovannetti, 104 anni, reduce di El Alamein
Villaromagnano – Il 31 dicembre 2024, nel giorno del suo 104° compleanno, Bruno Giovannetti ha ricevuto una visita speciale da parte dei Carabinieri di Tortona.
Il Maggiore Gianluca Bellotti, Comandante della Compagnia, ha reso omaggio a uno dei reduci della Campagna d’Africa della Seconda Guerra Mondiale, combattuta fra il 1940 e il 1943, in cui italiani e tedeschi si confrontarono con gli Alleati. In Libia, il Regio Esercito, al comando del maresciallo Rodolfo Graziani, riportò pesanti perdite e molti furono i soldati fatti prigionieri. Fra questi, a El Alamein, anche Bruno, imprigionato per tre lunghi anni.
Nonostante siano trascorsi circa sessant’anni da quei tragici eventi, Bruno non dimentica nomi e volti dei commilitoni che combatterono al suo fianco, molti dei quali caduti negli scontri con il nemico e molti altri a causa delle pessime condizioni in cui si trovarono a cercare di sopravvivere.
In memoria di quell’impegno, nel 1958 fu creato il Sacrario militare italiano di El Alamein, lungo la via per Alessandria d’Egitto, dove giacciono oltre 5200 soldati italiani, non molto lontano dal cippo che riporta la celebre iscrizione del 7° Reggimento Bersaglieri: «Mancò la fortuna, non il valore».
I Carabinieri hanno donato a Bruno Giovanetti il Calendario Storico dell’Arma 2025, tradizionale calendario illustrato che dal 1928 racconta l’Arma dei Carabinieri e accompagna militari e appassionati nel corso dell’anno con aneddoti, opere d’arte e attività istituzionali, una realizzazione esclusiva dell’ente editoriale divenuta nel tempo oggetto da collezione.
A Bruno, gli auguri di buon compleanno e di buon anno dagli amici Carabinieri
La Redazione
Ha una crisi epilettica mentre è in casa da sola. I Carabinieri scavalcano un balcone al quarto piano e le salvano la vita
Novi Ligure – La Gazzella ha da poco terminato un intervento di routine e si è rimessa a pattugliare le vie del centro, quando suona nuovamente l’allarme della radio. La Centrale Operativa richiede un intervento in via Buozzi, dove una donna ha sentito dei lamenti sospetti provenire dall’appartamento di fronte al suo, al quarto piano di un condominio.
I Carabinieri arrivano rapidamente sul posto, incontrano la richiedente sulle scale, è molto agitata, dice di avere provato a chiamare la vicina, a bussare, senza ottenere risposta. È quasi notte, il silenzio è padrone, anche i Carabinieri sentono i lamenti: sembrano di una persona che sta molto male.
Richiedono l’immediato supporto dei Vigili del Fuoco per entrare nell’abitazione e del 118 per l’eventuale soccorso. Ma la consapevolezza di non potere perdere tempo prezioso spinge i Carabinieri a non aspettare.
Chiedono alla signora, che ha sentito provenire i lamenti dall’appartamento vicino al suo, di potere passare dal suo alloggio per raggiungere il balcone di quello attiguo da cui provengono i lamenti.
Il terrazzo è confinante, sebbene ci sia una paratia a dividere le proprietà. Uno dei Carabinieri la scavalca, sporgendosi pericolosamente nel vuoto, al quarto piano. Raggiunta la finestra della vicina, intravede nella semioscurità una donna a terra nel soggiorno.
La chiama, bussa sui vetri con forza. Nessuna risposta. Capisce che il momento è critico, infrange il vetro della finestra, entra, apre la porta blindata per favorire i soccorsi e mette in posizione laterale di sicurezza la donna.
Finalmente arrivano anche i sanitari del 118, mentre l’intervento dei Vigili del Fuoco viene annullato. La donna viene trasportata urgentemente in Ospedale, dove viene stabilizzata. Ha avuto una grave crisi epilettica, ma è salva e non è in pericolo di vita. Arriva anche il marito, è sbigottito. I Carabinieri gli spiegano cosa è successo e lo tranquillizzano. Finalmente un sospiro di sollievo. C’è un vetro rotto da riparare, il Carabiniere si scusa, “Non avevo alternativa”, dice. “Ha salvato la vita a mia moglie”, risponde l’uomo con un sorriso. “Il vetro si aggiusterà”.
La Redazione
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