Tra sacro e profano, una festa vista come “minore” che nasconde radici profonde
Ultima festa a chiusura del periodo natalizio, affonda le sue radici in un intreccio di lontane tradizioni pagane e cristiane, dando vita a una festività ricca di significati e suggestioni. Il termine stesso, derivante dal greco “epiphaneia” (manifestazione, apparizione), ne svela l’essenza
Nel contesto cristiano, l’Epifania commemora la manifestazione di Dio al mondo attraverso il piccolo Gesù confermata dai Magi, venuti da lontano, e guidati dalla stella cometa a simboleggiare l’universalità del messaggio.
Tuttavia, le origini dell’Epifania si perdono in tempi ancora più antichi, legati a culti pagani preesistenti al cristianesimo. In molte culture, il periodo successivo al solstizio d’inverno era associato a riti di propiziazione e alla celebrazione della rinascita del sole e della natura. Si credeva che, figure femminili, volassero sui campi per favorire la fertilità dei raccolti.
Da queste antiche credenze deriva la figura della Befana (vocabolo proveniente dalla parola stessa Epifania, tramutatosi nel tempo in “Bifania” e poi “Beffania”), una vecchia signora (che simboleggia il vecchio anno che fa posto al nuovo) e che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, porta doni ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi (incentivo a comportarsi bene nel nuovo anno). La Befana, con il suo aspetto anziano e il suo volo notturno a cavallo di una scopa (anch’esso antico simbolo di purificazione delle case), sarebbe un retaggio di queste antiche divinità femminili legate alla terra e alla fertilità.
La sovrapposizione tra la festa cristiana e le tradizioni pagane ha dato vita a una celebrazione complessa e affascinante, in cui il sacro e il profano si fondono. L’Epifania, quindi, non è solo la commemorazione di un evento religioso, ma anche una festa popolare ricca di simbolismi e tradizioni, che affonda le sue radici nella storia millenaria di molte culture. Un momento di passaggio, tra la fine delle festività natalizie e l’inizio di un nuovo anno, in cui si rinnovano antiche usanze e si perpetua un patrimonio culturale di grande valore. La Befana, con la sua figura ambivalente, tra il bene e il male, tra il dono e il castigo, continua a incarnare questo legame con il passato, portando con sé un messaggio di speranza e rinnovamento.
Questo intreccio di significati rende l’Epifania una festa particolare, anche se festeggiata in sordina rispetto al Natale o al Capodanno, capace di unire culture diverse, celebrando al contempo la fede e le tradizioni popolari. Un appuntamento annuale di speranza che il nuovo anno appena iniziato sia migliore di quello appena trascorso.
Fausto Cavo