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NOVI LIGURE: AL VIA I LAVORI PER L’EX “CAVALLERIZZA”

Domani, martedì 18 febbraio 2025 in Piazza Pernigotti (ex Piazza del Maneggio) verrà aperto il cantiere

I lavori, della durata di circa un anno, riguardano la prima fase dell’intervento, che comprende il recupero strutturale dell’edificio storico e l’abbattimento delle cosiddette “vele”.

Con l’inizio di questi lavori praticamente si conclude un lunghissimo iter sulla riqualificazione, non solo dell’ex Cavallerizza ma di tutta l’area circostante ad essa a partire da Piazza Pernigotti.

Un iter iniziato esattamente nel corso del Consiglio comunale del 16 marzo 1982 quando l’allora Assessore all’Urbanistica, Vincenzo Daglio (P.S.I.), prevedeva un vasto piano di recupero di Piazza del Maneggio (come allora si chiava Piazza Pernigotti) demolendo l’ex Consorzio agrario (dove ora c’è “Acqua e Sapone”), il Mercato ortofrutticolo ospitato appunto nell’ex Cavallerizza e nelle confinanti “Vele”, conglobando anche l’area adibita oggi a stazione delle autocorriere.

La progettazione di tale piano fu affidata ad un architetto di grido, l’Arch. Marcello D’Olivo, che aveva firmato anche il Piano Regolatore di Baghdad.

Fortunatamente, anche per una dura lotta all’interno del Consiglio comunale e per l’impopolarità di tale progetto, che avrebbe praticamente privato il Centro Storico novese di un suo utilissimo parcheggio, non fu realizzato ma costò alla cittadinanza la bella cifra di 300 milioni delle vecchie lire per la parcella saldata al noto professionista con la delibera consiliare n. 47 del 12 marzo 1990.

La riqualificazione di Piazza del Maneggio affidata all’Arch. D’Olivo rientrava negli schemi urbanistici contenuti nella Variante al Piano Regolatore Generale, adottata da Consiglio comunale con delibera n. 44 del 19 marzo 1985.

Questa “Variante”, affidata allo studio degli Arch. Piazza e Matassi con delibera consiliare n. 33 del 25 gennaio 1983, sempre dall’assessore Vincenzo Daglio con Sindaco Armando Pagella, sostanzialmente rivedeva le aspettative del vecchio Piano Regolatore del 1969 pianificato per una città di sessantamila abitanti, ridimensionandolo su una crescita più contenuta della popolazione pari a trentotto mila abitanti, già molti comunque perché il trend demografico già era in pericolosa fase di caduta libera, come i giorni di oggi ci stanno dimostrando. 

Tale revisione in quell’epoca si rese necessaria perché gli amministratori novesi si erano accorti che la gestione del P.R.G. del 1969, che aveva enormemente allargato i confini della città, era diventata insostenibile.

Per citare un esempio, il Civico acquedotto, municipalizzato nel 1982 non riusciva più a soddisfare le esigenze di tutta la città, tanto che venne assegnato dall’allora Amministratore delegato della S.p.A “Acque sorgenti novesi”, Franco Dazzi, all’Ing. Bruschi di Torino un progetto per rifare completamente la rete idrica, un tempo studiata per rifornire solo la vecchia Novi e non la nuova estensione urbana prevista (e in via avanzata di realizzazione) dal P.R.G. del 1969.

Il progetto prevedeva una spesa di 60 miliardi delle vecchie lire, ma di fronte a quella cifra la Civica amministrazione fu costretta a fare marcia indietro, anche se dovette pagare all’illustre professionista la rispettabile parcella di un miliardo e 200 milioni delle vecchie lire, come si legge nella delibera consiliare n. 32 del 3 aprile 1989.

La “Variante”, al P.R.G. adottata dal 1985, fu poi approvata dalla successiva Amministrazione pentapartitica, con in carica l’assessore all’Urbanistica Antonino Andronico e Sindaco Mario Angeli, con delibera n. 192 del 22 dicembre del 1986, durante una durissima seduta consiliare tenutasi a ridosso delle festività natalizie.

Con quella “Variante”, ove scompariva il progetto d’Olivo e veniva data assicurazione in Consiglio comunale l’area di Piazza del Maneggio, ora Piazza Pernigotti, avrebbe continuato a rimanere a servizio del Centro storico, il quale sarebbe stato dotato anche di un “piano del colore” per riportare all’antico splendore i primis i palazzi storici di Via Girardengo e Via Roma, nel tentativo di riportavi: “I 1800 abitanti – come aveva ricordato l’Assessore Vincenzo Daglio nel corso del Consiglio comunale del 25 gennaio del 1983 – perduti negli ultimi anni”.

Inoltre con la Variante entrata a regime nel 1986, veniva prevista la Piazza del Maneggio come cerniera tra il Centro Storico e le aree dismesse dell’ex ILVA, indicate cona la sigla Z.1 e Z.2,  che avrebbero dovuto diventare una sorta di grande area di riserva per edifici di interesse pubblico, come ad esempio per l’allargamento del cimitero,  e per un polmone verde associato ad eventuali usi residenziali, non prima però di avere esaurito, i cosiddetti “spazi interstiziali” ancora presenti all’interno del tessuto cittadino già urbanizzato.

Cosa però che non avvenne perché la città si espanse in tutt’altra direzione lungo lasse di Via San Giovanni Bosco e sulle aree ex ILVA oggi sorge un Centro commerciale e praticamente un nuovo quartiere, lasciando la vecchia Piazza del Maneggio così come la vediamo ancora oggi.

Adesso, a distanza di quarant’anni l’ex Cavallerizza torna d’attualità e speriamo in bene!

Gian Battista Cassulo

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