

A Pistoia il “Centro Studi Antimafia” ha giustamente protestato per l’intitolazione di un giardino pubblico dedicato al ricordo della strage di Capaci con l’apposizione di una Targa ben poco idonea nella sua descrizione. Era, come si vede dalla foto n. 1, una Targa chiaramente riduttiva di quel tragico evento e anche poco rispettosa per chi perse la vita nell’attentato al giudice Giovanni Falcone. Dopo le giuste e più che condivisibili proteste del “Centro Studi Antimafia”, il Comune di Pistoia ha provveduto a sostituire quella targa con una più adeguata e completa, come si vede nella figura n. 2. Questo episodio, che psicologicamente rivela certi atteggiamenti sostanzialmente ideologici del “fare tanto per fare”, mi ha fatto venire alla mente un fatto analogo accaduto anni or sono a Novi Ligure (Al), dove, il 25 luglio 2008, in pompa magna venne dedicata una piazza ai giudici Falcone e Borsellino con tanto di “Monumento alla Costituzione”, che oggi giace nell’abbandono e nel degrado più assoluto. Ecco qui di seguito la sua storia. Gian Battista Cassulo

Un Monumento lasciato nel degrado

A Novi Ligure (Al), di fronte alla stazione ferroviaria, il 25 luglio del 2008 fu inaugurata con la solennità del caso la nuova piazza dedicata alla memoria dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Come madrina della cerimonia fu chiamata Maria Falcone, sorella del giudice barbaramente assassinato assieme alla sua scorta il 23 maggio 1992 nella “stage di Capaci” avvenuta, lungo la strada statale 113, che dall’aeroporto di Punta Raisi porta a Palermo, nei pressi dello svincolo per Capaci, dove una carica di 500 chili di tritolo azionata a distanza venne fatta esplodere al passaggio dell’auto del magistrato e della sua scorta.
Stessa sorte toccò di lì a poco, il 19 luglio del 1992 a Paolo Borsellino in via Mariano D’Amelio a Palermo, dove, sempre con una analoga carica di tritolo mascherata all’interno di una Fiat 126, venne fatta saltare in aria l’auto del giudice e della sua scorta e l’intera facciata dell’immobile ove abitava la mamma del giudice, alla quale Paolo Borsellino aveva da poco fatto visita.
Due magistrati accomunati nel “Pool antimafia” in una durissima lotta alla prepotenza e arroganza criminale allora dominante, che in vita furono osteggiati anche dai loro stessi colleghi nella cosiddetta “stagione dei veleni” (1987 – 1990), ma dopo la loro terribile fine furono eletti (e spesso strumentalizzati anche da chi li avevano osteggiati) ad eroi per quella vera e propria guerra che condussero contro un sistema di potere per molti versi ancora vivo e presente.
Anche Novi Ligure, sia pure a distanza di tempo, volle ricordare il sacrificio dei due magistrati, dedicando loro il 25 luglio del 2008, la nuova piazza creata a copertura di un parcheggio sotterraneo a servizio della Stazione Ferroviaria (il “Movicentro”).
Sulla Piazza venne installato anche un “Monumento alla Costituzione” consistente in 12 totem riproducenti i “Principi fondamentali” e una fontanella zampillante con i colori della Bandiera italiana.
Il taglio del nastro, al quale, come detto, fece da madrina Maria Falcone che pronunciò un discorso sull’importanza sociale e politica della legalità, avvenne alla presenza dell’allora Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e dell’allora Sindaco della città, Lorenzo Robbiano.
La scelta della data per l’inaugurazione di quest’opera dedicata a Falcone e Borsellino non fu però casuale perché il 25 luglio ricordava la caduta del fascismo e da poco era ritornato a presiedere il Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi (2008 – 2011). Un uso ideologicamente non tanto larvato dunque, che ammantò quella cerimonia!
Il “Monumento alla Costituzione” venne ben presto dimenticato, tanto che oggi perde i pezzi e solo “l’inchiostro fresco” tentò di prendersene cura facendolo ripulire e portando le scolaresche a visitarlo, mentre dalla fontanella i zampilli tricolori non sgorgano più ed è diventata un ricettacolo di immondizia!
A volte, anzi spesso le ideologie e il loro uso strumentale si rivoltano contro chi le pone in essere.
Gian Battista Cassulo