Anche quest’anno al Ramèe non ci saranno le consuete luminarie ed i chioschi per la ricorrenza della Madonna Regina Pacis che cadrà il 22 agosto, per le norme anti-covid, non non avrà luogo nemmeno la celebrazione della Santa Messa nella piccola pieve della Valle Ponzema.
L’ultima edizione della tradizionale festa campestre organizzata dai giovani membri della Confraternita di N.S. Assunta di Campo Ligure, a causa della pandemia da Covid19, risale ormai all’estate del 2019 quando si svolse l’ottava edizione di quella che da tutti è ormai considerata la “nuova festa del Ramèe”, uno degli appuntamenti più attesi nel panorama degli eventi estivi della Vallestura.
La festa campestre, di antica origine, era stata infatti rivista nella sua completa veste organizzativa dal gruppo molto affiatato dei giovani confratelli dell’Oratorio dell’Assunta che, con encomiabile impegno e passione, hanno saputo rivisitare la piccola sagra dalle umili radici rurali in un evento capace di richiamare e accomunare nei festeggiamenti persone di tutte le età, grazie ad un programma articolato in tre giornate con intrattenimenti musicali differenziati e soprattutto con un’offerta di specialità gastronomiche tipicamente locali, appartenenti a quel cibo di strada, introvabile altrove, che sa regalare sensazioni che, anche in virtù del contesto in cui vengono gustate, riportano a tempi lontani, quando il cibo era semplice, saporito e, soprattutto, genuino.
Purtroppo anche quest’anno il nutrito e collaudato gruppo promotore ha dovuto rinunciare per le problematiche legate alla pandemia, ancora limitanti, ma tutti ci auguriamo che la prossima estate 2022 possa finalmente riportare l’allegria di una festa che, conosciuta ormai anche nel genovesato, inizia veramente a mancare.
La Cappella del Ramèe, brevi cenni storici
La cappella del Ramée, dedicata alla Madonna Regina della Pace, venne costruita nella prima metà del secolo scorso per sostituire il vecchio pilone votivo, una piccola edicola sulla quale era dipinta con umile fede una Madonna con il Bambino, eretto molto tempo prima sul limitare esterno del sentiero che seguiva il corso del torrente Ponzema.
La piccola chiesa campestre fu innalzata a monte, rispetto al citato pilone ancora visibile, a fianco della strada tracciata dai “prigionieri austriaci”, tutt’oggi transitabile, che collega la Valle inferiore del Ponzema a Campo Ligure.
La nuova Cappella Regina Pacis fu realizzata su un progetto dell’artista Campese Giò Battista Crispi (!907 – 1981) che ne curò personalmente anche le modeste decorazioni interne e la sua costruzione fu resa possibile grazie alla collaborazione degli abitanti delle numerose cascine della Valle Ponzema che la edificarono su un terreno donato in parte dall’Oratorio di N.S. Assunta ed in parte da Giovanni Pastorino detto “Giuan” (un mio avo) che a quel tempo era residente nella vicina cascina Fornasciazza.
Fausto Piombo
Nell’immagine di copertina “I ragazzi della festa del Ramèe” – Foto Gianni Oliveri