“Cuentos de cuarentena”, 45 pagine di racconti che donano la speranza per un mondo che sarà ancora più bello!
Cari amici de “l’inchiostro fresco” da un gruppo di nostre affezionate lettrici e lettori, residenti in Argentina, a Buenos Aires, riceviamo questa bellissima notizia che non esitiamo a pubblicare immediatamente. Si tratta di un libro appena dato alle stampe titolato “Cuentos de cuarentena” (“Racconti di quarantena”) scritto a più mani, che ci illustra come a Buenos Aires è stata vissuta (e come la sta vivendo) la pandemia che sta attanagliando il mondo. A comunicarcelo è una delle autrici, Marggie Zunini, della Austral University (di cui nella foto di copertina il personale e i docenti), ma originaria di Predosa (Al). Ecco quanto ci scrive Marggie!
Ciao Gian Battista
Tempo fa, tempo ti ho scritto anticipandoti che, con un gruppo di mie amiche, abbiamo scritto un libro sulle nostre esperienze vissute durante il lockdown. Oggi ti allego la copertina del nostro libro che lo abbiamo titolato “Cuentos de cuarentena” e credo possa servire a tante persone, per incitarle a scrivere perché scrivendo ci si sfoga scrivendo, la testa si libera da tante tensioni.
Chi siamo?
Siamo compagne di lavoro. Lavoriamo presso il IAE Business School de la Universidad Austral da molti anni. Mentre si svolgeva l’inizio della pandemia ognuna di noi ha iniziato a mettere nero su bianco il proprio stato d’animo. Te le presento: Ines Bonasso, Sandra Bublath, Marina Lippi, Andrea Lombardo, Laura Monsegur, María Repetto, Patricia López Yanes, Andrea Tagliabue, Laura Cech, Marggie Zunini (cioè, io) e le abbiamo raccolte sotto il titolo “CUENTOS DE CUARENTENA”… ed oggi é un libro di 45 pagine!
Questa é la nostra storia
Dai primi giorni di marzo 2020, l´Argentina rimaneva chiusa senza sapere per quanto tempo, ed i posti di lavoro, scuola, università, iniziarono ad essere soltanto on line. Eravamo tutti a casa e la tristezza, per alcune di noi, era l´unica compagna. I numeri dei malati non si fermavano ed i morti erano sempre in tanti, tantissimi! Un giorno abbiamo capito che la vita aveva mille face e la più brutta di tutte era li, accanto a ognuna di noi. Cioè, abbiamo capito che il mondo si era unito per vincere la guerra “vita-morte” e per farlo l´unica cosa era rimanere a casa. Il silenzio e la solitudine non sono state mai una bella compagnia perciò abbiamo deciso di scrivere cosa succedeva a ognuna di noi. È stato un sollievo perché la tristezza era lí, insieme e accanto a noi… SIII!! ci siamo riuscite! ed oggi e un libro. Scrivere, non solo ci ha aiutato, ci ha fatto bene. Senza buttar giù le braccia abbiamo superato tutto e oggi possiamo quasi ridere tenendo per mano “il nostro best seller”. Nessuna di noi ha scritto tragedie, tutto il contrario, e nessuna ha fatto una corsa per finirlo prima. Alla nostra età abbiamo capito che non serve a niente arrivare primi. Il tempo è nostro! dobbiamo usarlo bene perché la premura lascia le tracce di una lotta imperfetta.
In conclusione
Ho sentito dire che il tango argentino era dolore. Errore! il nostro tango è nostalgia pura. Non c’è dolore nella nostalgia, solo speranza. Cioè, credendo di essere in quel tempo dove tutto andava bene, si balla “escuchando el lamento del bandoneon” con la speranza a fior di pelle. Oggi? sognando con gli occhi aperti: “il nuovo mondo sarà bello”.
Buon anno e buona vita!!!
Marggie Zunini – Buenos Aires