ALLA SCOPERTA DELL’OLTREGIOGO

Oggi si inizia, direi finalmente, a riscoprire le così dette “aree interne” e, nel nostro caso, l’Oltregiogo, che altro non è il retroporto del sistema portuale ligure con Genova, Vado e Savona in testa. Noi, come “l’inchiostro fresco”, sin dal 1998, quando da giornale prettamente culturale ci siamo trasformati in giornale dei paesi e del territorio, aggiungendo come sotto titolo alla nostra testata la dicitura: “La voce di Rondinaria e dell’Oltregiogo”, ci siamo e ci stiamo occupando di questo territorio anche un nostro canale TV, con vari reportage e interviste video. Addirittura, quando avevamo attivato – prima del Covid – le collaborazioni con i vari Istituti scolastici nel quadro della cosiddetta “Buona Scuola”, avevamo incaricato uno studente del Liceo Plana di Alessandria, Christian Grillo, di redigere un articolo/commento su un viaggio intrapreso nel 2016 da nostri due redattori che partendo da Cabella Ligure in Val Borbera, sono giunti a Casella in Valle Scrivia, alla scoperta di questo spicchio di territorio ai piedi dell’Antola.  Oggi vediamo che anche “Il Secolo XIX” ha scoperto questo filone giornalistico e già da alcuni numeri dedica, nella sua edizione genovese, due sue pagine all’Oltregiogo e la cosa altro non può che farci piacere perché le due regioni Liguria e Piemonte saranno inevitabilmente destinate a diventare un’unica realtà territoriale sia sul piano politico, sia sul piano economico. Sul piano culturale lo sono già come lo dimostrano le antiche vie del sale e la storica presenza genovese nel basso Piemonte. Ma ecco qui di seguito l’articolo a firma di Christian Grillo e il video girato da Inchiostro fresco TV nel 2016.                             Gian Battista Cassulo

Anno 2016: Da Cabella a Casella

Viaggio sulle strade dell’Oltregiogo alla scoperta della natura, della storia e della memoria

In una piovosa domenica dell’estate 2016, i due nostri intrepidi redattori Gianni e Giusy si sono messi in viaggio partendo da Cabella Ligure, attraente località turistica della Val Borbera in Piemonte, attraversando le strade dell’Oltregiogo con destinazione finale Casella, un grazioso paese appartenente alla città metropolitana di Genova.

Servendosi della “macchina inchiostrifera” del giornale per poter superare le tortuose strade e le non poco avverse condizioni climatiche, i due nostri protagonisti giungono alla loro prima meta, Carrega Ligure, in cui si fermano brevemente per visitarne il municipio e la chiesa. Riprendendo la propria marcia verso il percorso prefissato incontrano un signore proveniente da Rossiglione a cui si rivolgono per chiedere informazioni su come raggiungere il monte Antola (loro futura destinazione) e consegnargli una copia dell’Inchiostro Fresco come ringraziamento per le indicazioni fornite.

Approfittando nel mentre di una temporanea rischiarita del meteo, le due nostre guide decidono di inerpicarsi su di una valle alla cui cima sono presenti i resti di un’antica fortificazione del castello di Carrega (recentemente valorizzato), da cui si può ben osservare parte del paese stesso.

A questo punto, Gianni e Giusy tornano sulla strada provinciale che porta in località Capanne di Carrega, da cui si diparte il sentiero escursionistico “200” che giunge sino alla vetta dell’Antola, ma, a causa dell’inaffidabilità del meteo i due decidono di non procedere con l’escursione, rinviandola alla domenica successiva, auspicando condizioni climatiche più favorevoli, e deviano il loro cammino per spingersi sino a Gorreto, primo comune della Liguria che si incontra arrivando dal Piemonte e appartenente anch’esso al grande Parco dell’Antola. Qui, dopo essere rimasti molto soddisfatti dalla vista della chiesetta e dell’osservatorio astronomico del paese, si fermano alla Casa del Romano per pranzare al caldo di una peculiare stufa tradizionale, di quelle tipiche di “un tempo”.

Di lì proseguono verso il comune di Fascia, in cui ad accoglierli vi è un prorompente monumento eretto sopra le macerie di un’antica abitazione per omaggiare la memoria del comandante partigiano Bisagno, immortalato con un commilitone in una postazione a difesa del territorio contro i rastrellamenti nazisti, come riportato dalla piccola lastra di marmo affissa su di esso.

Finalmente, dopo aver superato a grandi passi il comune di Montebruno, i nostri escursionisti giungono alla loro penultima destinazione: la “bellaTorriglia.

Qui, si addentrano nelle stradine del centro storico fino a che non scorgono una sorgente racchiusa dentro una rocca dalla quale sgorgavano incessantemente getti d’acqua che fuoriuscivano da ugelli esterni e, una volta consumato il solito caffè di rito al “Garitta bar” (ove si legge “l’inchiostro fresco”), Gianni e Giusy si rimettono in marcia per concludere il proprio itinerario dirigendosi verso Casella.

Di quest’ultima gita ciò che rimane più fascinosamente impresso è senza dubbio il filmato relativo all’arrivo dello sferragliante trenino rosso proveniente da Genova Manin in stazione, affollata come sempre di persone pronte a conquistarsi il posto lasciato dagli altri viaggiatori in procinto di scendere, per compiere il loro medesimo entusiasmante viaggio.

Con la ripresa anche della partenza del trenino da Casella terminano definitivamente le documentazioni raccolte dai due “nostri eroi” sulla propria esperienza vissuta, calorosamente riaccolti in redazione per essere pronti a riviverne e raccontarne altre di questo genere in futuro.

Christian Grillo

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