Si è svolta ieri pomeriggio al Teatro Marenco di Novi Ligure (Al) una “tribuna elettorale”, condotta dal Direttore artistico del teatro stesso, Giulio Graglia
Sono cose utili queste, perché permettono il confronto diretto tra i candidati Sindaco, in questo caso, e tra i candidati e la gente.
Quello che serve in questi tempi che stiamo vivendo è, infatti, il dialogo diretto, senza interposte agenzie di comunicazione, perché la gente è stufa di sentire slogan, oggi come oggi più demagogici che ideologici, ma vuole capire quello che concretamente si impegneranno a fare i singoli candidati una volta eletti.
Noi come giornale ci crediamo moltissimo in questa formula di comunicazione diretta e scenografica che non permette alibi, tanto è vero che il 16 maggio del 2019, organizzammo, presso il Teatro Splendor di Ovada, una tribuna elettorale tra i candidati sindaci, che all’epoca erano tre – Pier Sandro Cassulo, Paolo Lantero e Mauro Lanzoni -, condotta dal nostro Direttore responsabile, Marta Calcagno, e moderata da Massimo Calissano. Una bellissima serata, che ricordo ancora con immenso piacere, ricca di pubblico e di spunti politici concreti.
Ma questa comunicazione viso a viso tra candidati ed elettori non si deve fermare qui, a queste iniziative intraprese al solo momento elettorale. Deve continuare poi anche dopo il verdetto delle urne, con la comunicazione istituzionale per chi è eletto e con la presenza civica per chi è stato escluso.
Dunque due saranno importati le cose dopo queste “tribune”. Per chi è eletto, il mantenimento di un filo diretto tra Amministrazione comunale e cittadini attraverso ciclici incontri pubblici e con un efficiente “Ufficio stampa” istituzionale, mentre per gli esclusi, lo stimolo alla partecipazione politica dal basso, agendo nelle sezioni dei partiti e dei movimenti civici che devono avere una loro sede sempre aperta e disponibile alle istanze della gente.
Solo così, con queste semplici ma impegnative regole, si potrà sempre tenere viva la luce di un civile confronto tra le parti ed vitare pericolose manipolazioni del confronto stesso che comunque dovrà sempre mantenersi nel solco della correttezza bene espressa in una frase pronunciata da un politico dalla lunga militanza, Emanuele Macaluso, che ho avuto modo di leggere oggi su Il Secolo XIX di oggi (28 aprile 2023): “In politica la critica e lo sberleffo sono sempre ammessi, ma l’oltraggio no”.
Gian Battista Cassulo