Il pittore “naif” dell’Oltregiogo e della Valpolcevera
Il pittore genovese Marino di Fazio, scomparso il 28 aprile 2023, è stato un importante esponente della pittura naif italiana ed uno dei principali rappresentanti di questo stile artistico tra Liguria e Piemonte
Come molti genovesi, Di Fazio era molto legato all’Oltregiogo e amava in particolare la Val Borbera, tanto da essersi stabilito negli ultimi anni a Breglia, piccolo borgo alle porte di Pallavicino nel comune di Cantalupo Ligure.
Per “arte naif” che significa letteralmente “primitiva” si intende un tipo di pittura e scultura estranea sia alla formazione accademica tradizionale che alle tendenze artistiche, anche di avanguardia o di rottura, diffuse nel mondo dell’arte “ufficiale”: quella naif è una pittura spontanea, priva di intenzionalità estetica e concettuale, e di preparazione artistica teorica.
Il pittore naif è in genere un autodidatta e le sue opere sono molto legate al territorio nel quale è nato o cresciuto. Il rappresentante più noto della pittura naif, che diede il nome a questa corrente, è il francese Henry “Le Douanier” Rousseau. Tra i pittori italiani naif più significativi, ricordiamo Antonio Ligabue, Carmelina di Capri e Orneore Metelli.
Ed è proprio il pittore ternano, Orneore Metelli, quello più affine a Di Fazio per l’uso del colore, il realismo magico delle immagini e l’amore per il proprio territorio: la città di Terni e l’Umbria meridionale per Metelli, la Valpolcevera, l’Oltregiogo e la Riviera Ligure per Di Fazio.
La critica ha riconosciuto nella pittura di Di Fazio anche una somiglianza con i “naïves slavi” dai quali si differenzia però per l’ancoraggio alla realtà del territorio e dal ricorso a soggetti meno stereotipati: uno dei più frequenti è quello dei “vecchi mestieri”.
Di Fazio ha iniziato la sua attività di mostre pubbliche a trent’anni, nel 1979, ed ha esposto in numerose personali e collettive a Firenze, Genova, Nizza, Viareggio, San Marino, per poi instaurare una collaborazione permanente con la Galleria d’Arte “Il Crocicchio” di Campomorone, che lo ha reso noto tra i collezionisti genovesi e piemontesi.
Nel 2023 Di Fazio è stato l’autore del “Piatto degli Innamorati” simbolo della Festa di San Valentino a Camogli.
La Valpolcevera, l’Oltregiogo e la Val Borbera sono quindi soggetti ricorrenti nell’opera naif di Di Fazio, che riesce a evocare nei suoi quadri l’atmosfera sospesa e fatata di una resa più affascinante proprio dalla sua relativa estraneità al turismo di massa, simbolo stessa della montagna appenninica forse più autentica di quella più conosciuta delle Alpi.
Tra i soggetti amati dall’artista ci sono comunque la montagna e la natura in generale, e molte opere sono dedicate alle Dolomiti e alla Val Gardena.
Le “nevicate” nei borghi dell’Oltregiogo, da Borgo Adorno, frazione di Cantalupo e raro esempio in zona di “ricetto” cresciuto attorno a un castello nobiliare, ai paesi di fondovalle come Arquata, sono uno dei temi ricorrenti della pittura di Marino Di Fazio.
Un pittore che è riuscito a evocare come molti altri naïves l’anima stessa dei territori rappresentati dalla sua arte e, come leggiamo aprendo il suo sito personale, la nostalgia di un mondo che non c’è più, e del quale forse possiamo ancora trovare tracce indelebili nelle valli dell’appennino ligure-piemontese.
Andrea Macciò