Zio Paperone, nelle storie a fumetti che tutti conosciamo, rivangando i tempi passati, racconta spesso a Paperino e ai nipotini le sue avventure nel Klondike alla ricerca di pepite d’oro lungo le rive e nei pressi del fiume Yukon. Questa terra fu teatro di una vera e propria corsa all’oro anche nella realtà; nel XIX secolo, infatti, numerosi coloni, presi da una vera e propria frenesia dell’oro, si improvvisarono minatori, alla ricerca di una decantata ricchezza o per lo meno di un guadagno sicuro che gli consentisse di tirare avanti.
Ma la lontana Alaska non è stata l’unico palcoscenico per minatori in cerca di fortuna, esistono infatti zone aurifere in luoghi molto vicini a noi che non tutti conosciamo: stiamo alludendo alla zona delle aurifodine del torrente Piota e Gorzente. Secondo la tradizione popolare, infatti, nella bassa piana del Torrente Piota, era esistita la mitica città di Rondinaria, presso la quale, migliaia di schiavi, erano obbligati dai Romani a raccogliere l’oro dalle sabbie, e ancora oggi si notano, in determinate zone, i cumuli di ciottoli residui risultato dei “lavaggi” effettuati durante l’attività di ricerca del prezioso minerale.
Ma questi giacimenti non furono d’interesse solo per i Romani, dal 1839, mentre in Alaska impazzava la corsa all’oro, anche sulle rive del Gorzente iniziarono intense e metodiche attività di ricerca, specie da parte di compagnie inglesi e francesi.
Oggi, a testimonianza di quegli anni leggendari, sono rimasti solo i resti degli antichi stabilimenti siderurgici ormai abbandonati, quello della Lavagnina in particolare è oramai sommerso dalle acque del bacino artificiale e affiora solo in periodi di particolare siccità come una apparizione fugace, quasi spettrale, appartenente a un tempo passato.
A chi fosse interessato ad approfondire questo argomento suggeriamo di partecipare alla passeggiata storico-mineraria nella zona delle aurifodine e ricerca dell’oro nel torrente Gorzente che si terrà domenica 15 settembre. Un’occasione unica per conoscere la storia del nostro territorio in compagnia di guide esperte.
L’appuntamento è per le ore 9:00 presso l’Antica Locanda di Casaleggio Boiro dove sarà effettuata l’iscrizione dei partecipanti. Da qui si partirà per una vera e propria attività di ricerca dell’oro perduto dai Romani tra i cumuli residui delle aurifodine nel torrente Gorzente. Si consiglia un abbigliamento adeguato con scarponi o stivali di gomma, il pranzo sarà al sacco o per chi volesse presso la vicina locanda. Immancabili la paletta per la raccolta e i piatti di lavaggio delle sabbie aurifere che saranno disponibili in prova o in vendita in loco.
Tutti i partecipanti riceveranno in omaggio una cartina turistica del territorio e il volume del Geologo G. Pipino: “Lo sfruttamento dei terrazzi auriferi nella Gallia Cisalpina. Le aurifodine dell’Ovadese, del Canavese-Vercellese, del Biellese, del Ticino e dell’Adda”.
Per informazioni: info@oromuseo.com tel. 339-2656342
Questo è un ottimo modo per promuovere il nostro territorio, unendo storia, tradizioni antiche e cultura locale. Ottima iniziativa. Gian Battista Cassulo