OVADA: LA GIORNATA DELLE FERROVIE DIMENTICATE CON IL CAI

Giunta alla XVII edizione, questa “Giornata”, ha l’obiettivo di ricordare la nostra storia passata e di promuovere la “mobilità dolce”

Il 5 Maggio 2024 il CAI di Ovada (Al) ha organizzato un percorso ad anello con partenza e arrivo alla ex stazione di Tonco-Alfiano, toccando anche la stazione abbandonata di Penango

Parliamo della linea ferroviaria “Castagnole – Asti – Mortara”, costruita nel 1870 e dal 1905 di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Nel 2001 passa in gestione a Rete Ferroviaria Italiana, ma dal 2010 il servizio è stato interrotto a causa di un cedimento della galleria nei pressi di Ozzano Monferrato. Poi dal 2012, la Regione Pimonte ha definitivamente chiuso la tratta di sua competenza, a differenza della confinante Lombardia che invece ha preferito valorizzare il trasporto su ferro.  

In 31 abbiamo camminato fra le belle colline, prati e boschi del territorio Astigiano-Alessandrino, intersecando anche tratti di binari e passaggi a livello della ferrovia dismessa tanti anni fa. Abbiamo anche osservato una bella Orchis purpurea ed un bruco di Rodilegno (Cossus cossus).

Giovanni Sanguineti

Nel filmato un’altra ferrovia abbandonata: la “Aosta – Pré Saint Didier”

2 Replies to “OVADA: LA GIORNATA DELLE FERROVIE DIMENTICATE CON IL CAI”

  1. Se come incentivo alla mobilità green è chiudere le linee ferroviarie minori penso che stiano sbagliando strada, come alcuni anni fa che al sabato, domenica e festivi in estate le ffss aumentavano il costo del biglietto per la liguria

  2. Grazie Bruno per il commento e anche noi siamo contro la dismissione delle storiche linee ferroviarie, considerate prima “linee secondarie” e poi” rami secchi” e quindi predestinate alla loro dismissione.
    Queste linee, a nostro modo di vedere, potrebbero, se opportunamente valorizzate, costituire una sorta di ampia rete metropolitana regionale.
    E questo perché le grandi città si stanno modificando nel senso che stiamo assistendo ad una sorta di mobilità sociale, per la quale, grazie anche al lavoro “da remoto” e le nuove tecnologie, la gente inizia a scegliere come luogo di residenza le piccole realtà a corona dei grandi centri urbani.
    Nell’articolo si parla di “mobilità dolce”, nel senso che queste linee, oggi nell’abbandono e nell’attesa dell’arrivo di una nuova classe politica “illuminata”, bene si prestano a escursioni e motivo di giornate all’aria aperta.
    Anzi “scarpinando” su questa linee, su di esse si continua a mantenere accesa l’attenzione!
    Un cordialissimo saluto da GB Cassulo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *