NOVI LIGURE: UNA MOSTRA ANTOLOGICA PER RICORDARE L’ARTE DI MARIO LEVENI

Un artista poliedrico che ha lasciato la sua indelebile impronta nell’Oltregiogo. Le sue opere in un catalogo di Claudio Pagetto

Novi Ligure dedica all’artista Mario Leveni, originario di Seregno, ma piemontese d’adozione e attivo nell’Oltregiogo per tutta la sua carriera artistica, un’importante mostra accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo completo delle sue opere, curato dall’antiquario e critico d’arte novese Claudio Pagetto e pubblicato da edizioni Epokè nel 2023

In un articolo del 2021 per Inchiostro Fresco abbiamo presentato la vita e l’opera di Leveni, che si divideva tra la studio di Novi Ligure e la casa della moglie a Cuquello, nel comune di Sardigliano, nella quale si trova un importante serie di murales dedicata ai cicli agricoli e al mondo contadino. Numerose anche le sculture di Leveni che si possono ammirare all’aperto a Novi Ligure, Serravalle, Cassano Spinola e nell’ovadese.

La mostra di Novi, allestita nell’auditorium della Biblioteca Civica, raccoglie circa 50 opere pittoriche di Mario Leveni, in netta prevalenza oli su tela, disegni, una piccola selezioni di interessanti sculture. In un periodo storico nel quale la pittura figurativa è stata in qualche modo “controcorrente” Mario Leveni è rimasto fedele alla figurazione interpretata in una maniera assolutamente originale definita dal critico Roberto Tessarirealismo personale

I quadri in mostra, quasi tutti provenienti da collezioni private, alcuni da quella della famiglia, rappresentano in maniera esaustiva la ricerca di Leveni sul paesaggio. Forte il suo legame con il territorio, i dipinti illustrano in prevalenza le diverse realtà dell’Oltregiogo e del Basso Piemonte, o delle aree limitrofe come la Val Staffora e l’entroterra ligure.

In mostra anche alcuni still life che ricordano l’opera di Giorgio Morandi (quelli con soggetto le bottiglie) o Filippo De Pisis (le aringhe) e i dipinti che illustrano la sua personale ricerca sui particolari architettonici, quelli delle “porte” dei piccoli paesi.

In mostra anche alcuni quadri che ritraggono la vita contadina, magistralmente riprodotta nei murales di Cuquello, e una piccola, ma interessante serie di sculture in terracotta che rappresentano aggraziate figure femminili.

                                               Andrea Macciò

La mostra, inaugurata sabato 25 maggio, resterà aperta presso l’Auditorium della Biblioteca Civica fino al 1° giugno 2024.

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