Ricordata la pace tra Campofreddo e Masone
Sabato 14 maggio un nutrito numero di persone ha raggiunto la sommità del Monte Bonicca nel territorio del Comune di Masone dove, alla presenza dei Sindaci di Masone, Enrico Piccardo, e di Campo Ligure, Giovanni Oliveri, ed altri rappresentanti di diverse associazioni locali è stata commemorata la ricorrenza dell’Apparizione della Madonna risalente a oltre 4 secoli fa, un evento conosciuto addirittura anche fuori dai confini regionali.
Ma vediamo cosa accadde in quel tempo lontano, quando la Valle Stura, non tutti lo sanno, era il tragico teatro di una accesa e mai doma rivalità tra le popolazioni di Masone e Campo Ligure.
Corre l’anno 1595. Ci troviamo nel cuore della Valle Stura. In questo bellissimo quanto impervio angolo dell’entroterra ligure da anni si è accesa una furente rivalità fra due borghi confinanti, Campofreddo (oggi Campo Ligure) e Masone.
I motivi di questa disputa riguardano questioni politiche e burocratiche, con mancanza di raggiungimento di un accordo fra i due borghi sulla delimitazione degli spazi e dei confini, nonché sull’assegnazione di determinate aree agricole.
Dopo decenni la situazione sfugge di mano e si arriva ad una vera e propria guerra fra i due comuni, così feroce da far crescere in poco tempo il numero dei massacri.
Chi subisce di più le conseguenze di tutta questa situazione è la popolazione locale, che cerca in tutti i modi di mettere pace fra Campofreddo e Masone, guidata dallo spirito di don Gregorio Spinola, feudatario campese, che attua qualsiasi sistema per far sì che gli scontri si plachino.
Tuttavia, nonostante gli sforzi compiuti da quest’uomo, nessuno dei due borghi vuol saperne di cessare questo confronto sempre più sanguinario.
Alla fine, nei giorni 5 e 9 del mese di settembre, due rappresentanti degli abitanti di Campofreddo, ormai esasperati, si recano in località Vico per pregare: essi implorano la Madonna del Pilone di concedere alle popolazioni di Campofreddo e Masone la grazia della pace, ponendo finalmente la parola fine alla situazione che, ormai irreversibile, peggiora sempre di più man mano che passa il tempo.
Fanno rientro il 10 settembre. In questa giornata si verifica una situazione alla quale non si riesce a dare una spiegazione logica: durante la recitazione dei vespri in chiesa una donna, fino ad allora considerata come affetto da ritardo mentale, inizia a pronunciare alcune frasi di senso compiuto con un forte carattere spirituale e una parte degli abitanti campesi crolla a terra, perdendo completamente i sensi.
Così don Gregorio Spinola, certamente guidato dalla Madonna, l’11 settembre, muove verso Masone con il crocifisso in mano, seguito dai campesi.
Stessa cosa si accinge a fare la popolazione masonese. I due popoli si incontrano così a metà strada per tentare di stabilire accordi che chiudano definitivamente la situazione che da troppo tempo ormai sta durando.
In quel momento, sul monte Bonicca, alle pendici del quale si erano riuniti gli abitanti dei due comuni, apparve una nube particolare, che emanava una luce diversa dalle altre: al centro vi apparve il volto di una bellissima donna, col capo coperto da un velo.
Al suo fianco due giovani vergini. Il cielo fu attraversato da un grande lampo, che abbagliò chiunque si trovasse ad assistere all’evento. Dopo qualche minuto scomparve.
Si gridò subito al miracolo: Maria Vergine era venuta a portare la pace fra Campofreddo e Masone che subito cessarono ogni divergenza.
Venne così costruita una cappelletta dedicata a Maria ai piedi del Bonicca, dove ogni anno veniva celebrato il ricordo di quel giorno miracoloso.
Ancora oggi l’evento viene ricordato. Come è tradizione, anche quest’anno si è svolta la messa in cima al Bonicca, presso la croce che simboleggia la fine delle ostilità fra Campofreddo e Masone.
Giacomo Piombo