OVADA: ECCO LA CASA DI SAN PAOLO DELLA CROCE

I volontari del FAI del Gruppo di Ovada (delegazione di Alessandria), domenica 17 novembre, nell’ambito dell’evento VI.TA. – Ovada Vino e Tartufi, hanno accompagnato molti ovadesi e non a visitare la Casa Natale di San Paolo della Croce ubicata nella via che oggi porta il suo nome e che si affaccia sulla piazza San Domenico, per la circostanza sede di pregevoli proposte eno-gastronomiche del territorio.

Come molti visitatori hanno potuto constatare con i propri occhi, la Casa Natale di San Paolo, monumento nazionale dal 1918 e oggi di proprietà dei Padri Passionisti, è rimasta sostanzialmente invariata dal ‘600 preservando gli aspetti architettonici e le finiture originarie, ad esempio le capriate del tetto, le porte, il grande camino.

La grande sala al secondo piano dove ebbe la luce il Santo nella gelida mattina del 3 gennaio 1694 è stata trasformata in una cappella con un piccolo altare dove i Padri Passionisti celebrano la Santa Messa.

Molti sono gli oggetti appartenuti al Santo presenti nella sua dimora natale: dopo l’inaugurazione il Museo è andato sempre più arricchendosi, grazie soprattutto all’impegno di ricerca di padre Disma Giannotti del convento di Molare. Sono archiviate le pubblicazioni originali della Congregazione e documenti storici risalenti al processo di canonizzazione, conclusosi nel 1867; è presente anche la prima biografia del Santo redatta da Padre Vincenzo Maria Strambi, vescovo di Macerata e Tolentino e agiografo di Paolo.

Particolarmente emozionante è la visita alla soffitta, luogo ove fin da fanciullo, Paolo mostra un forte interesse per la religione evidenziando una spiccata spiritualità. Qui, in un sottotetto buio, gelido d’inverno ma bollente d’estate, il futuro Santo trascorreva le notti dormendo su un ruvido giaciglio in legno e, dove oggi i Padri Passionisti hanno eretto un piccolo altare ligneo, insieme al fratello Giovanni Battista, co-fondatore della congregazione, sostava per molto tempo in preghiera e contemplazione.

Lungo la scala, i Padri Passionisti hanno organizzato una sequenza di stampe illustrative della vita e del percorso di fede del Santo ovadese: al culmine della scala una pregevole lapide marmorea, dedicata dalla cittadinanza ovadese, ricorda la madre del Santo, Anna Maria Massari, figlia di commercianti di origini genovesi trasferitisi ad Ovada, che nel 1692 aveva sposato Luchino Daneo, commerciante originario di Castellazzao Bormida anch’egli da poco tempo in Ovada.

Molte le raffigurazioni del Santo presenti nella casa museo, parecchie delle quali opera del pittore, disegnatore ed incisore Ovadese Franco Resecco, che, unitamente ad un altro celebre pittore ovadese, Natale Proto, sono stati protagonisti del restauro rispettivamente del dipinto della Madonna del Carmine e le anime del Purgatorio (del milanese Rodolfo Gambini) e dello stemma araldico Daneo presenti sulla facciata.

Davide Pietro Boretti

Un ringraziamento particolare alla comunità dei Padri Passionisti del Santuario di Nostra Signora delle Rocche Molare che ha consentito al Gruppo di Ovada di organizzare ben tre visite guidate, tutte rapidamente sold out.

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