Un 2024 agrario da dimenticare, le sfide Cia per il 2025

Annata da maglia nera per l’agricoltura alessandria: Cia Alessandria traccia i contorni del 2024, caratterizzato da una contrazione della produzione a causa del cambiamento climatico, da una congiuntura economica ancora negativa e da politiche ritenute sbagliate in fatto di gestione della fauna selvatica.

Sul fronte produttivo, gli eventi climatici estremi non hanno risparmiato niente e nessuno, causando in molti casi la perdita totale del raccolto in particolare nella zona del Casalese e della pianura alessandrina dove in poche settimane sono andati distrutti centinaia di ettari per grandinate, nubifragi, trombe d’aria che hanno causato anche danni strutturali importanti e agli impianti di irrigazione. A parte gli eventi calamitosi, per cui Cia Alessandria si è subito attivata chiedendo ai Tavoli competenti l’apertura dello stato di calamità, le piogge insistenti e troppo abbondanti di una lunga e fredda primavera hanno causato fitopatie e altre problematiche, come importanti problemi di fioritura che hanno messo in crisi il comparto apistico. Le produzioni hanno avuto un crollo importante: 40% in meno per i pomodori, 30% in meno sui cereali, 30% in meno per le uve, addirittura fino al 70% in meno per il miele. Le orticole e la frutta hanno sofferto il marciume, per molti imprenditori la raccolta delle nocciole è stata quasi azzerata. Anche il riso ha sofferto, con un calo di produzione del 10-15%.

Ad aggravare il quadro si aggiunge la situazione del comparto zootecnico provinciale: allevamenti ancora sotto scacco della Peste Suina Africana, cui si è aggiunta la Blue Tongue e più recentemente anche la Brucellosi.

I prezzi corrisposti a volte non coprono nemmeno i costi di produzione (aumentati a loro volta per i trattamenti aggiuntivi richiesti dalle piogge). Inoltre, i contributi dei finanziamenti pubblici (Pac e Csr) sono in ritardo, mettendo in ulteriore difficoltà gli imprenditori.

Gli impegni sindacali hanno visto Cia Alessandria protagonista ai Tavoli di lavoro istituzionali e politici. L’anno si è aperto con la “protesta dei trattori”, una manifestazione che ha assunto la ribalta nazionale e che ha portato l’attenzione sui problemi dell’agricoltura, su cui Cia è impegnata da sempre; con gli agricoltori autonomi l’Organizzazione ha avuto dialogo e condivisione, portando comunque avanti i propri impegni di sindacato ai Tavoli di riconosciuta rappresentanza. Il maltempo che ha colpito e a volte devastato le aziende è stato uno dei temi discussi con il nuovo assessore regionale Paolo Bongioanni, che Cia Alessandria ha coinvolto in sopralluoghi e riunioni per verificare lo stato dei fatti e chiedere azioni. Cia Alessandria ha anche partecipato agli incontri con il ministro Francesco Lollobrigida, in visita a Casale Monferrato nella scorsa primavera e ospite all’Assemblea economica Cia a Roma.

Tra i buoni risultati: il bando regionale di Insediamento che ha permesso l’avvio in Cia di venti nuove aziende condotte da giovani, e l’ingresso di un rappresentante di Cia Alessandria alla Granaria di Milano (la piazza più importante di rilevazione prezzi dei cereali del nord Italia). Nel corso dell’estate l’ordinanza regionale che ha imposto lo stop al lavoro nelle ore di caldo ha fatto evidenziare da Cia le prassi già seguite dagli agricoltori associati in materia di Sicurezza sul Lavoro. In questo settore Cia fornisce, attraverso i suoi tecnici, un servizio puntuale alle aziende associate per garantire prevenzione e sicurezza ai loro lavoratori; a tal riguardo nel mese di ottobre è stata organizzata, in collaborazione a SpreSaL, una Giornata di approfondimento e confronto.

Cia Alessandria ha recentemente chiesto alla Regione Piemonte di predisporre un piano di intervento straordinario, per far fronte allo stato di calamità evidente, così come è stato realizzato da numerose altre Regioni per fronteggiare le emergenze. Il sistema agricolo va ripensato nel suo complesso, a fronte di questi importanti cambiamenti, per garantire un futuro al cibo prodotto in Italia. Gli strumenti di legge sono poco efficaci e bisogna rivedere, come Cia Alessandria sostiene da tempo, il principio assicurativo, che andrebbe adattato sul modello americano, che assicura il reddito prima delle produzioni. La richiesta di aiuto anche straordinario si basa sul fatto che il comparto agricolo alessandrino genera un valore economico diretto e indiretto di importanza rilevante per l’economia della provincia. 

Altra negatività: la situazione è praticamente ferma nella lotta contro la Peste suina africana, anzi è stata aggravata dallo stop alla caccia definito da Regione Piemonte in accoglimento ad un ricorso al Tar delle associazioni animaliste: Cia Alessandria protesta duramente contro queste scelte che piegano l’agricoltura di un intero territorio. Il continuo cambio del Commissario Straordinario non porta beneficio né continuità ai piccoli passi avanti svolti nel tempo. Cia ricorda che molti allevamenti di suini sani sono state azzerati, alcune aziende hanno chiuso, altre hanno riconvertito l’indirizzo produttivo, ma sono passati quasi tre anni senza avere realizzato azioni concrete per arginare il problema. Cia Alessandria insiste sulla necessità di un piano di intervento straordinario di abbattimento dei selvatici in sovrannumero.

Riguardo la struttura di Organizzazione, Cia Alessandria continua il suo percorso di crescita, sia per i servizi alle Imprese sia per i servizi ai cittadini con il Caf Cia e il patronato Inac. Nel 2024 è stata inaugurata la nuova sede zonale Cia Acqui Terme, è stato organizzato il settore Multifunzionalità per le aziende agricole, è stato implementato il settore Sicurezza. Grandi progetti saranno compiuti a breve da Cia Alessandria in un’ottica di ampliamento e sinergie con i territori, che segneranno una svolta per il 2025.

Commenta la presidente provinciale Daniela Ferrando: «Chiudiamo l’anno con un lungo elenco di criticità e problemi, ma questo non ci deve far dimenticare le soddisfazioni e i risultati raggiunti. Ciò che maggiormente mi preoccupa per il futuro è la sostenibilità economica delle nostre aziende che è sempre più diminuita per gli effetti del cambiamento climatico e dalle speculazioni del mercato». Conclude il direttore Paolo Viarenghi: «L’anno si conclude con tanti problema burocratici irrisolti: la riforma del sistema assicurativo agricolo, la gestione della fauna selvatica e dei problemi sanitari collegati da rivedere in tempi brevi, il sistema burocratico diventato troppo complesso per i bandi relativi alle pratiche tecniche e al regime dei pagamenti. Ci stiamo dedicando per tutelare l’agricoltura alessandrina, speriamo di vedere risultati concreti nel 2025».

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