L’ing. Riccardo Morandi aveva progettato un bel ponte. Innovativo, con una linea d’oltreoceano e lo aveva piazzato tra le case per scavalcare il Polcevera.
Dopo qualche mugugno iniziale, tutto sommato tutti erano contenti e via Waltrer Fillak, con quei piloni massicci che spuntavano dal suo asfalto e che si perdevano tra i tetti delle case, era diventata uno spettacolo abituale.
“È il nostro ponte di Brooklyn” diceva la gente di Coronata e Morandi addirittura era riuscito a far lavorare il cemento armato dei suoi “stralli” a trazione come se fossero enormi funi d’acciaio!!!!
Poi siamo venuti noi. E per noi intendo uomini moderni. Su quel ponte progettato per i carichi di allora, gli anni Sessanta quando l’Italia era nel pieno del suo boom economico, vi abbiamo fatto passare di tutto e di più: TIR che ai tempi di Morandi non si sapeva nemmeno cosa fossero, trasposrti eccezionali, file di auto che se un tempo erano delle Cinquecento, al massimo delle Seicento multiple, adesso, come minimo sono dei Suv, e il tutto senza un minimo di manutenzione come oggi emerge dalle indagini.
Con la stagione delle grandi “privatizzazioni”, iniziata con Romano Prodi negli anni Novanta al grido di “più mercato, meno Stato”, pochi fortunati pensavano solo ad incassare pedaggi e a festeggiare gli utili a suon di “grigliate ferragostiane”.
Il ponte poi è caduto e con lui inconsapevoli vittime.
Adesso il ponte lo stanno ricostruendo. Tutti ne parlano ma nessuno dice chi ha pagato le spese di demolizione e di rimozione delle macerie del vecchio Morandi e soprattutto nessuno dice chi sta pagando la ricostruzione del nuovo ponte.
E poi sarebbe interessante sapere se Renzo Piano, che aveva detto a tutti i microfoni TV che il progetto lo avrebbe regalato lui alla Città di Genova, se veramente ha fatto e sta facendo questo regalo oppure se ha solo regalato lo schizzo planivolumetrico ma non il vero progetto esecutivo.
E poi ancora sarebbe bello sapere un domani, quando il nuovo ponte sarà finito, a chi andranno i pedaggi: se a chi ha lasciato crollare il vecchio Morandi o pure allo Stato che dovrebbe essere il vero proprietario di tutte le infrastrutture del Paese….. oppure se continuino a vivere sulle spalle della gente siano solo e soltanto pochi Paperon de Paperoni!!!.
Sapere queste cose per noi poveri meschinetti, sarebbe forse il più bel regalo di Natale!!!!
Gian Battista Cassulo