Si può essersi fatti le idee più disparate circa il mondo della cultura artistica di provincia, ma per quanto ho sempre percepito, stando a contatto con le persone più disparate, il quadro che ne risulta è sempre piuttosto tragico. È facile immaginarsi importanti artisti e platee affollate nelle grandi città ma risulta estremante difficile pensare che tutto ciò possa accadere anche, ad esempio, ad Arquata Scrivia e Gavi Ligure.
Già, perché a cercare di capire come funziona ad esempio la realtà “teatrale” della zona, mi sono imbattuto nell’associazione culturale “Commedia Comunity” sorretta da quattro persone: Luca Zilovich (regista e drammaturgo), Michele Puleio (Attore), Cristina Storaro (Addetta stampa) e il direttore artistico Enzo Ventriglia, che abbiamo intervistato e che ci ha spiegato la cosa.
Partito prevenuto sul considerare l’associazione, o compagnia teatrale, una rispettevole compagnia dilettantistica, ho scoperto che invece è formata solo da persone professioniste; questo ne caratterizza la formazione e le competenze specifiche che alle compagnie teatrali dilettantistiche mancano (seppur fanno un teatro di tutto rispetto naturalmente).
Premesso ciò, continuando a chiacchierare, il direttore, mi spiega che l’associazione è entrata a far parte (insieme ad una dozzina di altre compagnie piemontesi) di una fondazione che si chiama “Piemonte dal vivo” finanziata dalla Regione Piemonte e dalla Banca CRT, e di un progetto chiamato “Cortocircuito” che ha lo scopo di promuove l’antica arte con dei fondi annuali gestiti dalle compagnie stesse con una certa libertà, e di metterle in comunicazione tra loro così da riuscire anche ad aiutarsi.
L’associazione culturale Commedia Comunity gestisce qui nella nostra zona, in accordo con i comuni e con la fondazione sopra citata, il Teatro civico di Gavi Ligure e il Teatro della Juta di Arquata Scrivia con programmi ricchi di spettacoli e personaggi molto interessanti; ricordiamo la presenza di Ascanio Celestini l’8 febbraio nella pièce “Radio clandestina” ad Arquata appunto e lo spettacolo “Anfitrione” rivisitazione dell’antica commedia portata in scena a Gavi dalla compagnia teatro della Juta (nome con cui va in scena l’associazione Commedia Comunity alle prese con spettacoli classici, mentre per gli spettacoli di drammaturgia contemporanea la stessa compagnia adotta il nome di “officine gorilla”). Il quadro che ne esce fuori perciò è tutt’altro che disarmante: le persone frequentano i teatri della zona e molto spesso si ha il tutto esaurito.
Quando, per concludere, chiedo al direttore Ventriglia qual è stata la formula vincente per far resistere e fiorire il teatro in provincia dichiara: “Non si può avere un approccio commerciale qui. Non basta mettere un freddo cartellone fuori dal teatro con la lista di spettacoli che si faranno, qui abbiamo dovuto farci conoscere dalle persone che altrimenti non si fidano. I nostri modi sono stati due: avere un format per fare teatro fuori, nelle strade e soprattutto nelle feste di paese che sono ancora un ottimo modo per farsi conoscere. Poi i corsi; una persona che frequenta un corso di teatro diventa potenzialmente uno spettatore e qui i corsi sono sempre andati molto bene con un’affluenza tale che ci ha obbligati a dividere gli alunni in due scaglioni. Ha coinvolto adulti e persone molto giovani oltretutto.”
Sperando nella buona continuazione della compagnia come baluardo culturale di una provincia sempre più arida sotto questo punto di vista, salutiamo senza porgere il nostro “in bocca al lupo” perché si sa, in teatro porta sfortuna.
Fausto Cavo