Convalidato dalla magistratura il fermo di un indiziato per reati sessuali arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Novi Ligure
È quasi mezzanotte, sono circa le 23,40 e su una strada semideserta sta transitando un’auto. Siamo tra Stazzano e Cassano Spinola. Alla guida una ragazza che sta rientrando a casa. All’improvviso la strada appare ostruita da un grosso ramo che sembra caduto di traverso. La strada è stretta e non c’è verso di schivarlo, così la ragazza, dopo la pronta frenata, scende dall’auto per spostarlo. Non fa in tempo ad eseguire quel gesto che dai cespugli lato strada sente un fruscio e dei rumori.
L’aggressione
La ragazza si spaventa e pensa subito ad un cinghiale. Poco prima infatti ne aveva visto uno. Ma non era un cinghiale. Dal buio sbuca un individuo che, con il viso nascosto da un passamontagna e brandendo una roncola, le si para davanti. Terrorizzata e impietrita, la ragazza grida, ma non c’è nessuno. La strada è deserta. Con la forza della disperazione riesce a risalire in auto e a chiudersi dentro, ma l’uomo è una furia e con il manico della roncola frantuma il vetro e apre la portiera. “Spostati, altrimenti ti ammazzo…”, dice l’uomo puntandole un taglierino alla gola e messosi al posto di guida, lega con fascette da elettricista polsi e caviglie alla ragazza spostata sul sedile del passeggero. L’uomo punta l’auto verso una stradina dissestata, fermandosi in un luogo coperto da folta vegetazione dove costringe la ragazza a scendere e a distendersi a terra.
La violenza
A quel punto l’uomo rovista nella borsa della giovane estraendo il portafogli nel quale però non vi è denaro. L’uomo si altera e incurante delle suppliche della ragazza che gli chiedeva di lasciarla andare, tenta di soffocarla con una giacca di pelle. La ragazza si dimena e con la forza della disperazione riesce a rompere entrambe le fascette che le costringevano i polsi alle caviglie. Ed è a quel punto che l’uomo, forse nel timore di perdere la sua preda, decide di portare a termine la sua aggressione e puntandole nuovamente il taglierino alla gola la violenta.
Il feticismo e il rimorso
Ma non è ancora soddisfatto e, quasi fossero un bottino, si impossessava dei suoi indumenti intimi. Poi, forse colto da un senso di pietà e quasi a sua giustificazione, la fa sedere in auto, dicendole che quella sera era uscito con l’intenzione di ammazzare una donna, la prima che avrebbe incontrato.
Una nova violenza
La giovane si rende conto di essere prigioniera di uno psicopatico e in preda al panico, cerca di assecondarlo, nella speranza di calmarlo. L’uomo continua a parlare, e improvvisamente, minacciandola nuovamente, le usa altra violenza.
Le fine dell’incubo
Finalmente soddisfatto, l’uomo riporta l’auto sulla strada permettendo alla giovane di risistemarsi al meglio e di rimettersi alla guida, mentre, così come era apparso, scompariva nuovamente tra i cespugli. Oramai l’orologio segna le 3,30 di notte e l’incubo è durato più di quattro ore. La giovane, ancora sotto choc, riesce a recuperare il suo cellulare che nel trambusto era caduto sotto i sedili dell’auto e avverte i suoi genitori, che immediatamente allertano la centrale operativa della Compagnia dei Carabinieri di Novi Ligure.
L’epilogo e le indagini
La ragazza traumatizzata e ancora in preda al terrore viene ricoverata presso l’ospedale di Novi Ligure e scattano le indagini che nel giro del breve tempo portano all’arresto di un agricoltore 45enne di Serravalle Scrivia già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi precedenti giudiziari e sul quale erano già sulle sue tracce. I Carabinieri infatti stavano indagando su un altro analogo fatto accaduto nell’ottobre del 2019 sempre nel medesimo luogo, dove un’altra donna rischiò la stessa fine, ma che fortunatamente riuscì a fuggire. Gli inquirenti avevano già raccolto gli indizi necessari, ma mancavano ancora alcune prove decisive emerse da quest’ultima aggressione.
L’arresto e il fermo giudiziario
Nelle prime ore di lunedì scorso i Carabinieri di Serravalle Scrivia e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Novi Ligure, coadiuvati da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria, facevano irruzione nell’abitazione del sospettato, che veniva perquisita palmo a palmo, così come i capannoni e tutte le altre sue pertinenze.
Ora la parola è all’Autorità Giudiziaria, in attesa della quale il Giudice non solo ha convalidato il fermo per i reati di violenza sessuale aggravata e tentata rapina, ma, ritenendo sussistenti a suo carico i gravi indizi di colpevolezza, ha contestualmente emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per gli stessi reati e per quello di sequestro di persona e furto.
Gian Battista Cassulo