Piccola riflessione mattutina sulla civiltà dei consumi
A Novi Ligure c’è una piazza a lungo dimenticata che sta tornando a nuova vita: stiamo parlando di Largo Valentina.
Dopo i “Venerdì di luglio”, che sino al 2018 l’hanno resa celebre, oggi è diventata un luogo di appuntamenti e di simpatici e allegri picnic.
E così come gli antichi Romani che hanno lasciato l’impronta del loro passaggio, con le gloriose vestigia che ancora oggi si possono ammirare, oggi gli odierni novesi lasciano qui in Largo Valentina il segno del loro andirivieni.
Pezzi di carta, fazzolettini, bicchieri vuoti, lattine di coca cola, briciole e quant’altro utile e necessario alle allegre riunioni conviviali che normalmente vengono imbandite quando il sole ormai è tramontato, i cui resti rimangono lì sul selciato e nelle aiuole, indelebili, a segnare il cammino di questa vitalità cittadina che non ha pari nel circondario.
Lume di civiltà o alto senso della comunità? Non saprei quale delle due risposte dare allo spettacolo mattutino che si presenta ai passanti e agli esercenti di Largo Valentina.
Alcuni dicono che sia un “lerciume”. Ma sono i soliti benpensanti borghesi o destrorsi che non sanno o non capiscono quello che noi intellettuali già da tempo abbiamo ravvisato: questo è il progresso e la nuova civiltà che nei rifiuti vede .la sua nuova alba
E ormai, stando a quanto accade in Largo Valentina, possiamo dire che il progresso e civiltà ormai sono vicini, molto vicini!
Gian Battista Cassulo