Forte Geremia: da struttura militare a resort e rifugio per gli escursionisti
Tra le fortificazioni militari presenti nel nostro territorio a difesa del capoluogo ligure durante la sua storia, Forte Geremia è sicuramente una tra le opere meglio conservate e gestite al giorno d’oggi, oltre che una tra le più caratteristiche.
Costruito sull’anticima orientale del Bric Geremia, un rilievo del crinale appenninico genovese, il forte si trova a breve distanza dalla costa ligure, circa 7 km in linea d’aria, nel punto in cui convergono le valle del Cerusa, quella del Leiro e la valle Stura.
Ilforte fu costruito dal Genio Militare del Regno d’Italia nel 1890 sulla cima del suddetto Bric Geremia, dal quale prende il nome. Formava un complesso di fortificazioni, che assieme alla vicina Batteria Aresci, oggi semidistrutta a causa dell’esplosione della polveriera, aveva lo scopo di difendere la sottostante valle del Turchino e quelle adiacenti. La decisione della sua edificazione fu voluta per un maggior controllo del valico appenninico che, a partire dalla fine del XIX secolo, assunse grande importanza storica e commerciale per le vallate del Ponente genovese e per la stessa Genova.
Oggi il Geremia è gestito da Stefano Podestà, Emanuela Bosco e Mauro Puddu, tre amici, oggi soci, che lo hanno letteralmente riportato agli antichi splendori: infatti il forte, al termine del secondo conflitto bellico, fu abbandonato, ed ha subìto per decenni il degrado del tempo e degli agenti atmosferici, fino a quando nel 2012 fu recuperato grazie ad un lavoro di restauro e conservazione.
I tre si prendono quotidianamente cura della struttura sia d’estate che d’inverno preoccupandosi di mantenerla sempre efficiente e a disposizione del pubblico, il Geremia ha infatti svestito i panni militari per assumere la funzione di rifugio aperto a tutti gli escursionisti dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Ma gestire un rifugio di questo tipo non è semplice ci racconta Stefano: “Dobbiamo preoccuparci sempre dei rifornimenti, come la legna per il riscaldamento, i generi alimentari per il personale e gli ospiti e di tutte le attrezzature indispensabili alla manutenzione. Inoltre d’inverno dobbiamo gestire la bellezza di dieci stufe a legna ed una caldaia se vogliamo riscaldare tutte le stanze. Quando poi nevica copiosamente ed il fuoristrada non riesce a salire dalla vecchia strada militare, l’unica soluzione è muoversi a piedi o con gli sci, come ai vecchi tempi!”
Una impresa titanica se si pensa al fatto che per rendere efficiente il Geremia quando è stato costruito serviva una guarnigione di cento soldati mentre oggi è tenuto in vita da poche persone volenterose ed appassionate.
Emanuela, nella vita archeologa, al Geremia si occupa del servizio bar e ristorante e ci ha mostrato la struttura nella sua interezza: dalle cisterne al fossato, dalla polveriera alla caponiera, passando tutto attorno ai camminamenti delle mura di cinta.
“É stato difficile rendere accogliente all’interno una costruzione come un forte, per definizione austero e gelido” racconta, “ma io e Stefano ci siamo impegnati per renderlo confortevole a tutti i visitatori cercando altresì di avere sempre un occhio di riguardo per quel che concerne l’originalità storica del complesso in modo da conservarne vivo tutto il suo fascino”
Mano alle racchette da neve allora, il forte Geremia vi aspetta! Per chiunque volesse fare una bellissima escursione dietro casa e godere di una fantastica vista sul golfo ligure e le vallate dell’Oltregiogo raccomandiamo fortemente una visita a questa fortificazione unica nel suo genere testimone della storia del nostro territorio.
Luca Serlenga